29/08/2006 – Un edificio compatto rivestito da un involucro a “pelle di giraffa”, le cui geometrie si basano sulle formule matematiche che regolano la morfogenesi dei tessuti animali. Si tratta del Centro di Medicina Rigenerativa che sorgerà presto a Modena. Il progetto porta la firma dello studio Zpz Partners, guidato da Michele Zini, Mattia Parmiggiani e Claudia Zoboli. Il cantiere, avviato durante la primavera scorsa, dovrebbe essere ultimato entro l’estate 2007.
La struttura ospiterà un centro per la coltivazione di cellule staminali adulte per i trapianti di tessuti umani. Come tale, richiede ambienti completamente sterili, spesso senza luce naturale e senza contatto con l’aria esterna, dove lavoreranno 50 ricercatori con procedure avanzate di sicurezza e sterilità, con alte tecnologie di impianti e attrezzature.
In empatia con il tipo di attività che troverà spazio all’interno del nuovo centro medico modenese, il progetto si caratterizza per l’aspetto esterno a pattern; il rivestimento esterno dell’edificio è infatti generato da formule matematiche che simulano la morfogenesi delle pelli animali. Si tratta di equazioni di reazione – diffusione.
∂C/∂t = F (C) + D∇²C
“Equazione vettoriale – si legge nella descrizione del progetto - che dà la dinamica spaziale e temporale della concentrazione del morfogeno C. Associando un colore ad ogni valore di C si ottiene il pattern. La derivata parziale della concentrazione rispetto al tempo è uguale alla somma di una funzione non lineare della concentrazione (termine di reazione) e della diffusione del morfogeno C con coefficiente di diffusione D. Al variare della funzione F e del coefficiente D si ottengono i pattern delle pelli di animale”.
L’azzurro ed il verde sono i colori che caratterizzano all’esterno la struttura, consentendone la mimetizzazione con il paesaggio naturale e urbano circostante. Il prospetto “a pelle” – spiegano gli autori del progetto - risponde a due esigenze: rappresentare l’attività ospitata al suo interno e risolvere una esigenza di flessibilità e trasformabilità dell’edificio durante la progettazione e l’uso, usando una matrice che può indifferentemente ospitare una finestra, una griglia o un pannello.
Al fine di offrire un’immagine organica, tutte le macchine (17 unità di trattamento aria) e la tecnologia che trovano spazio all’interno del nuovo centro medico sono nascoste dietro la pelle.
L’edificio - un parallelepipedo con base 40x25 ed altezza 13.50 m – è diviso su tre livelli ognuno dei quali occupa una superficie pari a 1.000 mq. Al piano terra sono collocate attività di gestione e ricerca (reception, uffici dei ricercatori e dell'amministrazione, spazi di riunione e consultazione) oltre che magazzini e locali tecnici. Al primo piano trovano spazio le attività di ricerca di base (laboratorio di biochimica e laboratori di ricerca biologica). Il secondo piano è dedicato alle colture pazienti, tutte aree a contaminazione controllata.
La facciata, con decoro a “pelle di giraffa”, è il risultato della distribuzione alternata e a tratti capovolta di moduli verticali che individua aree di forma poligonale poste su un piano più arretrato di circa 10 cm. La facciata è a sbalzo, rispetto alla struttura, di circa 320 cm e, rispetto alle pareti perimetrali del piano terra, di circa 200 cm.
I pannelli sono elementi prefabbricati, alleggeriti, con bucature che ospitano infissi o griglie, fissati con halfen alle travi di bordo, con passo di crica cm 250; in altezza sono composti da due pannelli sormontati, di cm 500 e cm 750.
I suddetti pannelli sono rivestiti da uno strato di polistirene omogeneo su tutta la superficie e da un decoro a rilievo sempre in polistirene; un cappotto di intonaco rinforzato con fibre di vetro riveste tutta la facciata. In corrispondenza delle aree poligonali c’è un rivestimento in lastre di ceramica Laminam, nel resto della facciata si prevede una seconda rasatura e la finitura con vernici elastiche bi-componenti, colore RAL 9002.
www.zpzpartners.it
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