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19/07/2006 – Si è concluso il Concorso di Industrial Design “Al.design. Le forme dell’alluminio nell’abitare contemporaneo”.
Il concorso è stato promosso dal Dipartimento di Progettazione e Costruzione dell’Ambiente (PROCAM) dell’Università degli Studi di Camerino, dal Corso di laurea in Disegno Industriale e Ambientale della Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, dal CUP - Consorzio Universitario Piceno e dal CSID - Consorzio per lo Sviluppo dell’Industrial Design, con il patrocinio della Provincia di Ascoli Piceno, del Comune di Ascoli Piceno, della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Ascoli Piceno, dell’Assindustria di Ascoli Piceno, di ADI - Associazione per il Disegno Industriale, di ADI Delegazione Marche e del CIAL – Consorzio Imballaggi Alluminio.
L’obiettivo principale è stato quello di “stimolare e promuovere una progettazione ambientalmente responsabile di oggetti, accessori e complementi d’arredo da realizzare totalmente o prevalentemente con l’alluminio e da destinare sia ad una tiratura industriale che ad una produzione limitata”.
Il concorso proponeva tre differenti scenari di progetto:
1. La cucina del futuro;
2. L’ufficio nomade e diffuso;
3. Gli spazi domestici del benessere e del relax.
I partecipanti dovevano sceglierne uno in relazione al quale sviluppare un nuovo concept di prodotto ad elevato contenuto d’innovazione - dal punto di vista tipologico, funzionale, tecnologico, estetico, ambientale - che valorizzi le particolari caratteristiche dell’alluminio e ne promuova gli impieghi più innovativi e sostenibili.
Il concorso era rivolto a due differenti categorie: “studenti” (delle Facoltà di Architettura e di Disegno Industriale, degli Istituti e delle Scuole di Design, pubblici e privati) e “designer under 35”.
Dopo un’attenta analisi e un primo confronto sui progetti di quest’ultima categoria la giuria, preso atto che nessuno dei progetti in concorso presentasse un livello di elaborazione adeguato all’assegnazione di un primo premio, ha deciso di assegnare due secondi premi e due terzi premi ex-aequo.
I progetti vincitori, premiati durante la manifestazione di chiusura dello scorso 14 luglio e i cui progetti saranno in mostra fino al 31 c.m., sono stati dunque:
Categoria “studenti”
1° premio - PIASTRIX di Vito Tripolone
2° premio - AGGANCIA SGANCIA di Elena Amurri (capogruppo)
3° premio - WATERLINE di Matteo Giustozzi (capogruppo)
Categoria “designer under 35”
2° premio ex-aequo - SPIDO di Generoso Parmigiani (Roma)
2° premio ex-aequo - AIME-SOLLEIL di Kaba Orges (Ascoli Piceno)
3° premio ex-aequo – OTO di Helena Franca (Slovenia)
3° premio ex-aequo – PIASTR-AL di Morena Corradetti (capogruppo - Ascoli Piceno)
Progetti menzionati
SAI CHE C’È N’UOVO di Gabriella Canepari (capogruppo)
TASK di Luis Miguel Cabanzo
LAMPÒ? di Lucia Di Sarli (capogruppo)
L.I.T. di Ilario Rosati
SENSI di Gabriele Di Silvestre (capogruppo)
ZERZEN di Cristian Leva (capogruppo)
Queste le motivazioni della Giuria.
2° premio - SPIDO e AIME SOLLEIL
“I due progetti presentano aspetti di innovazione tecnica e concettuale che li distinguono dagli altri progetti in concorso anche se le indicazioni tecniche espresse in tali progetti non sono esaustive, non essendo supportate da adeguate verifiche di fattibilità.
In particolare, per quanto riguarda il progetto “SPIDO”, l’interesse è per il giunto flessibile proposto che può rappresentare l’avvio di una possibile ricerca sperimentale. Analogamente, per quanto riguarda il progetto “AIME SOLLEIL”, l’interesse è per il tentativo di integrare nella
progettazione di un componente criteri di efficienza energetica operando solo sulla conformazione delle sue parti costitutive”.
3° Premio - OTO e PIASTR-AL
“I due progetti non presentano aspetti di innovazione tipologica o tecnologica ma utilizzano
l’alluminio in maniera coerente e sincera.
Per quanto riguarda il progetto “OTO”, è stata apprezzata la chiarezza del concetto e la qualità
della presentazione.
Per quanto riguarda il progetto “PIASTR-AL”, è stata apprezzata l’articolazione del sistema
proposto e la sua facile producibilità”.
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