04/05/2006 - Il Concorso di idee “La nuova biblioteca al centro della Città” , bandito dal Comune di Melzo (MI) per la realizzazione di una nuova sede per la biblioteca comunale, si è concluso con l’assegnazione di due primi premi ex aequo e un terzo premio.
I due primi premi sono andati agli architetti Pierluigi Salvadeo e Matteo Francesconi, il terzo all’architetto Antonio Pelella.
Il bando individuava come finalità e oggetto del concorso i seguenti punti:
- aumentare la superficie destinata ad ospitare la biblioteca;
- incrementare significativamente tutti gli spazi destinati al pubblico (sale per libri al prestito, emeroteca, zona bambini, sala consultazione/lettura, settori audiovisivi e postazioni multimediali);
- destinare uno spazio adeguato ai servizi interni.
Le “proposte ideative” dovevano prevedere “interventi di natura architettonica, artistica, paesaggistica con l’obiettivo di contrassegnare il luogo in relazione alle peculiarità locali e ai riferimenti storico-culturali”, facendo coesistere “armoniosamente le esigenze funzionali con quelle estetiche, nel rispetto dell’ambiente, senza trascurare la concreta realizzabilità dell’intervento in termini di costi e manutenibilità”.
L’architetto Salvadeo spiega così il principio insediativo alla base del suo progetto:
Il progetto affronta il tema delle relazioni con il luogo e con la memoria del contesto agricolo. La configurazione strutturale e lo stato di conservazione dell’edificio della vecchia stalla ci hanno convinti dell’opportunità di ripensare ad un nuovo edificio, che sia in grado di consolidare la memoria della storia agricola del luogo attraverso la pratica dell’evocazione e dell’allusione. L’edificio di progetto disegna una linea muraria continua, che ricalca e reinterpreta la giacitura degli edifici storici […]. Si delinea un corpo di fabbrica che senza soluzione di continuità si espande dai bordi dell’isolato alle sue parti più interne, seguendo le tracce storiche come memoria di un perimetro edilizio che lascia ancora immutate le principali relazioni dimensionali tra vuoto e pieno, tra corte ed edifici. Ne risulta un volume edilizio continuo, analogo per dimensioni ai volumi precedenti, ma sezionato e aperto, capace di istaurare relazioni articolate con gli spazi e gli edifici dell’intorno.
L’architetto Francesconi (capogruppo), unitamente all’arch. Roberto Pulliero, e all’arch. Marianna Iori Bozzoli (collaboratrice), illustra in tal modo le proprie scelte progettuali:
Obiettivo primario del progetto è quello di inserire la Nuova Biblioteca all’interno del circuito vitale del paese, come luogo frequentato e riconosciuto dagli abitanti per la sua identità particolare.
Il corpo della Biblioteca è costituito da un fabbricato agricolo recuperato e da un’appendice di nuova edificazione.
Il corpo recuperato, non subirà trasformazioni tali da non renderlo riconoscibile, ma manterrà l’identità della tipologia agricola, sia nella volumetria, non alterata, sia nel materiale. Il corpo integrante dialoga rispettosamente con l’intorno, ma al tempo stesso si fa portavoce di un linguaggio contemporaneo.
Un’apertura è posta a sud, schermata da un ampio frangisole, lungo la strada che porta alla piazza della città, un’altra verso la chiesetta di S. Andrea, adiacente il complesso. Insieme stabiliscono un dialogo con l’esterno, attirano l’attenzione del passante e, al tempo stesso, dall’interno, permettono alla città di diventare parte integrante del progetto.
Il fronte sud è articolato in modo particolare: la parte superiore segue l’allineamento delle facciate esistenti, il basamento invece arretra permettendo la visuale della chiesa, creando uno spazio di invito verso il sagrato e verso la corte su cui apre la biblioteca.
La biblioteca si articola su piani mezzanini, così da risultare, al suo interno, notevolmente articolata,e al tempo stesso di facile orientamento per l’utente.
Lo spazio di ingresso a tutta altezza permette a due soli operatori il controllo di tutta la superficie destinata al pubblico.
All’esterno una gradinata leggermente ipogea, da noi definita “arena”, potrà ospitare, nei periodi estivi, manifestazioni all’aperto, come cinema, spettacoli, reading, eventi musicali, esposizioni temporanee e ogni sorta di attività connesse alle funzioni ospitate nell'edificio..
La Commissione, nell’assegnare i premi, ha espresso i seguenti giudizi:
Il progetto di Salvadeo «interpreta in modo creativo l’assetto dell’isolato storico attraverso una composizione unitaria dell’intervento. La proposta suggerisce e consente una varietà di usi e interpretazioni degli spazi e introduce degli elementi, quali l’ampio spazio vetrato a tutt’altezza ed i patii della corte interna, che denotano creatività e freschezza progettuale».
Il progetto di Francesconi «si distingue per l’attenzione al contesto e alle tipologie storiche esistenti, con proposte compositive di una certa eleganza e modernità. Risulta inoltre interessante la conformazione e la distribuzione interna degli spazi e dei percorsi della biblioteca, nonché il progetto degli spazi pubblici esterni».
Il progetto di Palella, assegnatario del terzo premio, «presenta una buona qualità progettuale nell’impianto e nelle scelte materiche anche in relazione al contesto e denota, oltreché una discreta disposizione interna degli ambienti e delle funzioni, una particolare attenzione al rapporto tra requisiti bio-climatici e architettura dell’edificio».
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