24/05/2006 – Si è concluso il concorso di idee bandito dal Comune di Cerano (NO) per il “Riassetto urbanistico e riqualificazione delle piazze del centro storico” .
Il primo premio è stato assegnato al progetto “Complessità lineare” del gruppo bergamasco formato dagli architetti Elena Ravasio (capogruppo), Marco De Trizio, Enrico Giuseppe Mazzoleni e David Moriggia.
Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente i progetti “Il territorio vive nel borgo” del raggruppamento temporaneo coordinato dall’arch. Valerio Cozzi ed “Episodi urbani” dell’architetto Franco Puccetti.
L'obiettivo del concorso era la riqualificazione di Piazza Crespi e Piazza Libertà attraverso la prioritaria eliminazione sia del transito che della sosta veicolare. Piazza Crespi e Piazza Libertà costituiscono infatti il cuore del comune: sono i luoghi dove si affacciano gli edifici più importanti della cittadina e dove, da sempre, si svolgono gli avvenimenti più importanti e significativi. Piazza Crespi si presenta oggi come un'area adibita quasi esclusivamente a viabilità e parcheggio, con fondo completamente asfaltato.
Il progetto vincitore
«Il progetto di concorso per la riqualificazione urbanistica degli spazi pubblici compresi tra Piazza Libertà e Piazza Crespi costituisce un’occasione importante di ricomposizione urbana della cittadina di Cerano […]. Lo spazio di Piazza Libertà, privo di elementi di riferimento enfatizza il monumento ai caduti; il collegamento tra Piazza Libertà e Piazza Crespi si configura come un luogo più raccolto, spazio di transito ma anche di aggregazione, di sosta, che termina nella parte antistante la chiesa, anche questo spazio di aggregazione e di relazione. Un luogo che contiene un significato che va oltre le singole funzioni particolari e che si configura come luogo civico per eccellenza, in cui si raccoglie la cittadinanza per una manifestazione urbana, o si passeggia, o si sosta nei bar con i tavoli all’aperto. I porticati esistenti diventano fondamentali nella proposta progettuale, il flusso pedonale scorre ai lati del collegamento tra piazza Libertà e piazza Crespi, e quindi questi diventano zona di transito privilegiata. All’interno di ogni spazio sono collocati gli elementi di arredo come le panche formate con masselli in pietra, vasche in corten per la creazione di elementi a verde, un albero e i corpi illuminanti. Ogni elemento si colloca in relazione agli altri e allineato con la canale di scolo delle acque meteoriche qui trattata come elemento di disegno dello spazio e per questo sottolineata con pietre dalla colorazione più chiara. Le linee utilizzate per il ridisegno di questa parte centrale del progetto sono poi state riutilizzate per lo studio degli elementi inseriti in Piazza Crespi.
[…]
In un contesto che, per i vincoli progettuali imposti ma soprattutto per le ridotte dimensioni planimetriche del sito non poteva essere caratterizzato da alterazioni dei livelli di calpestio, si è voluto impostare la distribuzione planimetrica secondo un approccio in grado di conferire ad una superficie piana movimento e struttura. Le alternanze di superfici e percorsi (retti) pavimentati, e, all’interno di questi, le variazioni di direzione della pavimentazione stessa, sono concepite al fine di indurre l’osservatore ad una mutevole percezione dello spazio, al riconoscimento di nuove prospettive, all’individuazione di diversi “microambienti”, ciascuno dei quali caratterizzato da una propria dimensione (per essere un punto di maggiore o minore passaggio, aperto o più raccolto, molto esposto o completamente ombreggiato, accompagnato dalla presenza di acqua corrente piuttosto che di differenti essenze vegetali…), in modo da assecondare nella maggior misura possibile diversi concetti - soggettivi sempre, e a maggior ragione estremamente variegati in un luogo pubblico come una piazza, dove necessariamente transitano persone di ogni età e ca-tegoria sociale - di attrazione, comodità, sicurezza, affinché ciascuno possa individuare un proprio “settore” preferenziale (per la sosta, solitaria o in compagnia, per il gioco o anche semplicemente per l’attraversamento), insomma uno spazio concepito come immagine di cui sentirsi parte».
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