25/07/2019 - La Iglesia de Tas, una piccola chiesa rinascimentale dalle dimensioni non più grandi di quelle di un eremo, situata nel comune spagnolo di Sopuerta, nel quartiere di Las Barrietas, è stata recentemente trasformata dallo studio Garmendia Cordero Arquitectos in una casa dotata di tutti i comfort di una residenza contemporanea.
Costruita durante la seconda metà del XVI secolo, la chiesa ha subito un importante rimodellamento in termini neoclassici alla fine del XVIII secolo che ha previsto un aumento dell'altezza e ha aggiunto, tra altre cose, all’impianto generale, un campanile e un abbeveratoio.
“All'inizio del progetto l'edificio era senza copertura poichè era collassata al suo interno e l’intera struttura vergeva in uno stato preoccupante di instabilità.
Durante tutto l’iter progettuale, tre sono stati gli elementi che ci hanno guidato: la storia dell’edificio, lo stile di vita del cliente e la destinazione d’uso insolita dell’immobile da cui si è partiti. L'idea di intervenire nel modo più sensibile possibile era prioritaria, comprendendo l'azione come un elemento esterno che sia andava a realizzare su in un rudere” affermano gli architetti dello studio Garmendia Cordero.
E se è vero che ogni progetto ruota attorno ad almeno un utente destinato ad abitare il progetto, in questo caso questa figura ha acquisito un ruolo molto più importante. La trasformazione della Iglesia de Tas (Tas è proprio il nome del cliente e abitante della casa) è il risultato del desiderio di domare uno spazio insolito, di farlo nel rispetto della storia precedente ma con concetti contemporanei, concependo l'alloggio come uno spazio aperto e creando la casa come luogo di incontro e socialità.
“Il progetto è finito per essere stato progettato a "due mani" con il cliente con cui sis ono condivise preoccupazioni, conoscenze, aspirazioni e ossessioni, rendendolo il generatore del progetto e rendendolo partecipe anche di alcune parti dell'esecuzione di il lavoro”, continuano i progettisti.
Tas continuerà a progettare e a riempire la sua casa rispettandone il suo passato, ciò che era già lì, affrontando volontariamente e consapevolmente la storia dell'edificio precedente, senza coprire le cicatrici che mostrano il suo viaggio fino alla sua nuova destinazione d’uso".
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