26/01/2018 - Un’architettura che stupisce quella disegnata da Peter Pichler e Pavol Mikolajcakper il rifugio Oberholzvicino alla stazione d’arrivo della seggiovia di Obereggen, in Val d’Ega (Alto Adige) e realizzata da LignoAlp.
Quello che, dall’alto, sembra un gigantesco tronco con tre rami e` in realtà` una nuova architettura, che reinterpreta in chiave moderna la baita tipica delle Dolomiti, utilizzando i materiali tradizionali come larice per la facciata, l’abete rosso per la struttura por-tante e il rivestimento interno, che plasmano lo spazio con leggerezza e armonia e integrano le tre ampie vetrate che si affacciano e incorniciano i massicci montuosi del comprensorio: la Pa-la di Santa, il Corno Bianco e il Corno Nero.
Una sfida impegnativa quella di costruire a un’altitudine critica per condizioni atmosferiche, raccolta con entusiasmo da LignoAlp che si è occupata della ingegnerizzazione dell’idea ar-chitettonica, sviluppando la soluzione della copertura del tetto a due falde con rivestimento in doghe di larice contrapposte.
Un elevatissimo livello di prefabbricazione, che integra l’impianto elettrico, ha consentito di realizzare la complessa geometria curvilinea della struttura portante con travatura a vista in abete rosso che, partendo dalle falde del tetto, si assottiglia ricollegan-dosi ai rivestimenti a parete e ai portali in legno di abete rosso che separano e collegano la parte sotterranea della struttura con i volumi aggettanti.
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