17/05/20121 – “Uno scrigno da riempire con l'arte” questa la definizione che Stanley Saitowitz / Natoma Architects da del Tampa Museum of Art, sulla costa occidentale della Florida.
“Questo museo è una cornice neutra per la visualizzazione dell'arte, una 'tela bianca' da riempire con i quadri. È un contenitore bello, ma vuoto. L'interesse è rivolto verso la sua 'apertura', verso le possibilità future ancora sconosciute, verso l'Architettura come infrastruttura. Abbiamo creato, uno spazio interessante nel modo più discreto, evitando che l'edificio sia un oggetto scultoreo indipendente e utilizzando lo spazio e la luce per generare la forma”.
Un piedistallo in vetro sostiene questo 'scrigno' dell'arte che sembra galleggiare nel parco con le sue pensiline aggettanti e le pareti riflettenti. “Si tratta di 'un'astrazione' sospesa al di sopra del suolo. L'edificio non solo si trova nel paesaggio, ma è il paesaggio stesso, che riflette il verde, luccica come l'acqua, trema come le nuvole. Si confonde e si fonde, rendendo il museo un parco e il parco di un museo”.
Il lungo edificio è tagliato al centro. Questo taglio divide il progetto in due zone, una pubblica e aperta, l'altra più chiusa e privata. Ognuna delle due sezioni generate è organizzata intorno a una corte, una nella lobby, l'altra circondata dagli uffici e dalle aree curatoriali.
Di giorno la luce si riflette sulle superfici, di notte il Museo emana luce da esse. Con il buio l'esterno diventa una tela per uno spettacolo di luce. “L'arte all'interno passa attraverso le parete esterne e sembra fuggire nella notte”. L'illuminazione della 'pelle' cambia i colori e i pattern in varianti infinite che trasformano l'edificio, dentro e fuori, e lo duplicano nel riflesso dell'acqua.
Questo 'scrigno elettronico' galleggiante è “un monito per il futuro e un contenitore per ospitare opere in grado di mostrarci altri modi per vedere il nostro mondo”. Sospeso nel parco, il Tampa Museum of Art funge da giunto di collegamento tra terra e cielo.
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