30/04/2015 - È il 1° maggio 2015, il tanto atteso giorno di inaugurazione dell'Expo Milano 2015. Un appuntamento importante su cui l'Italia ha scommesso candidando Milano a ospitare uno degli eventi internazionali più prestigiosi.
Le esposizioni universali sono da sempre (sin dalla prima edizione del 1851 a Londra) il palcoscenico ideale dei traguardi più ambiziosi raggiunti dall’uomo, l’occasione per condividere innovazione, nuove tecnologie e scoperte, progetti architettonici, ma anche per creare luoghi e spazi che si sono trasformati in veri e propri simboli della cultura e della storia dell’epoca. Un esempio su tutti la Torre Eiffel, costruita a Parigi per l’Esposizione del 1889.
L’Italia, candidando Milano, ha scelto il tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita per far confrontare i differenti Paesi partecipanti sul problema del nutrimento dell’uomo e della Terra.
Ciascun Paese ha, dunque, interpretato a suo modo il tema, dandogli un 'volto' rappresentato dal proprio padiglione.
“Lo scopo è quello di far vivere al visitatore un’esperienza unica, da protagonista, creando consapevolezza e partecipazione in merito al diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente, alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica della filiera agroalimentare, alla salvaguardia del gusto e della cultura del cibo”.
145 paesi partecipanti, 3 organizzazioni internazionali, 13 organizzazioni della società civile e 5 padiglioni corporate.
L'intero sito espositivo di Expo si struttura lungo due assi, il Cardo e il Decumano, ispirati alla struttura del castrum latino. Su questi assi si affacciano i padiglioni dei Paesi partecipanti. La via principale su cui si sviluppa la struttura, il Decumano, attraversa l’intero sito da est a ovest per un chilometro e mezzo e ospita su entrambi i lati i padiglioni nazionali dei Paesi Partecipanti. Il Decumano si incrocia con l’asse del Cardo, lungo 350 metri, che mette in relazione il nord e il sud del sito espositivo e accoglie la proposta espositiva del Paese ospitante, l’Italia.
Negli spazi di Palazzo Italia la cultura, le tradizioni legate all’ alimentazione e i prodotti tipici italiani descrivono le nostre migliori pratiche alimentari.
Il progetto del Padiglione Italia, frutto di un concorso del 2008, porta la firma dello studio romano Nemesi&Partners con Proger e BMS Progetti. Palazzo Italia è ispirato a una “foresta urbana”; la “pelle” ramificata, disegnata da Nemesi come involucro esterno dell’edificio, evoca una figuratività primitiva e tecnologica al tempo stesso. Per il design di questa “pelle” Nemesi ha dato vita a una texture geometrica, unica e originale che evoca l’intreccio casuale di rami. Palazzo Italia è stato progettato in un’ottica sostenibile e concepito come edificio a energia quasi zero grazie anche al contributo del vetro fotovoltaico in copertura e alle proprietà fotocatalitiche del nuovo cemento per l’involucro esterno. L’intera superficie esterna, 9.000 mq, è costituita da 920 pannelli di cemento “i.active Biodynamic” brevettato da Italcementi. A contatto con la luce del sole, il principio presente nel materiale consente di “catturare” alcuni inquinanti presenti nell’aria trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l’atmosfera dallo smog.
Il tema di expo è interpretato attraverso le Aree Tematiche, percorsi espositivi ed elementi attrattivi: coinvolgono direttamente i visitatori più piccoli e più grandi e diventano l’occasione per un’esperienza sensoriale ed educativa. Si tratta del Padiglione Zero, il Future District Food, il Children Park, BioDiversity Park e l'Arts&Food.
Il Padiglione Zero, curato da Davide Rampello e progettato da Michele De Lucchi, introduce la visita del Sito Espositivo di Expo Milano 2015, è dunque il primo che si incontra arrivando dagli ingressi Nord. È il padiglione dedicato a introdurre il tema "Nutrire il pianeta-Energia per la vita" e racconta ai visitatori la ricchezza di aspetti insiti in questo titolo e che le nazioni di tutto il mondo approfondiscono nei loro spazi espositivi. È un padiglione emblematico perché esprime, nella sua forma e nel suo impatto, tutte le aspettative per questa grande manifestazione: ha dunque un duplice ruolo, didattico e rappresentativo. È concepito come una larga fetta di crosta terrestre ordinatamente tagliata e sollevata per invitare a entrare in profondità nella conoscenza e nei segreti del pianeta.
Il percorso si snoda, poi, attraverso un "viaggio" che tocca tutti i continenti e in cui ciascun Paese esprime, attraverso materiali, colori, odori e sapori, la propria concezione del tema di Expo.
Un tetto in paglia galleggiante per il padiglione cinese, la riproduzione di una foresta nel padiglione austriaco, le dune del deserto nel Padiglione degli Emirati Arabi firmato Norman Foster, un mercato coperto in legno lamellare per il padiglione francese, un giardino verticale per il padiglione israeliano, una serra a doppia navata per il padiglione spagnolo, le tradizionali imbarcazioni per il Kuwait, una pannocchia di mais per il Messico, un pianoro paesaggistico in lieve salita per la Germania, un alveare metallico per il Regno Unito, il cappello tradizionale dei coltivatori di riso, il “ngob”, per il padiglione della Thailandia, un fiore di loto per il padiglione del Vietnam...
Expo si prospetta per tutti, dunque, come una bella occasione di crescita e confronto sulle quattro parole chiave che il Presidente Mattarella ha individuato come declinazione del tema: “bellezza, saper fare, innovazione e vivaio”.
|