Bourgeois, Baxter
21/12/2012 - La collezione di mobili che Matteo Thun e Antonio Rodriguez disegnano per Baxter è un omaggio iconico alla borghesia, a quello spirito bourgois – mutante e sfuggente - che caratterizza il nostro tempo. Chic e moderno, ma senza eccessi: sono mobili pensati per persone attive e curiose, dedite al lavoro e appassionate di cultura; attente allo stile e onnivore di tutto ciò che le circonda: tecnologie, ambiente, arredamento, libri, arte, politica. E’ un’idea di living elegante, sobrio e sofisticato, che non assomiglia in nulla ai saloni di rappresentanza.
Divani e librerie, tavolini e consolles sono in legno pregiato e pelle, materiali durevoli lavorati con sapienza e declinati in colori contemporanei. Linee semplici e dettagli ricercati, qualche variante più femminile, modi garbati e scelte funzionali, per rispondere alle esigenze reali del bourgois contemporaneo, che utilizza in modo informale la casa: non più (e non solo) per un «té delle 5 con pasticcini», ma per rilassarsi o ricevere amici in uno spazio da vivere liberamente. Non è più, dunque, la borghesia – dal fascino discreto - che Luis Buñuel aveva criticato aspramente nel suo capolavoro surrealista, né la borghesia inquieta e torbida di Jeanne Moreau che – nella Notte di Michelangelo Antonioni - insegue le sue incertezze fino alla festa in una splendida villa. In entrambi i film, non a caso, gli interni delle case sono emblematici dello status sociale.
Il borghese contemporaneo è un cosmopolita, sicuro nelle scelte e sempre diverso da un luogo all’altro. E’ illuminato a Milano, mitteleuropeo a Praga, sornione a Roma, frivolo a Parigi, esuberante a Napoli, snob a Londra, eccentrico a New York. In ogni città ha i suoi luoghi elettivi e i suoi riti, tra bon ton e stile. Ma cerca la misura di sé nella casa, specchio e rappresentazione della sua identità.
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