24/05/2012 - La ZYX house è l'esercizio concettuale, ancor prima che compositivo, proposto dal giovane studio giapponese Naf architect & design in risposta a una situazione, sempre più diffusa anche in Europa, di frammentazione del Nucleo famigliare.
Si tratta di una casa nel centro di Tokyo che si compone di tre volumi geometrici accatastati come blocchi giocattolo. Il suo abitante principale è una donna sola, abituata a vivere in un piccolo appartamento di proprietà della nonna. Il piano originale era di progettare la sua nuova casa, poi si delinearono altre necessità come uno spazio per la sua famiglia che vive in altra città e spesso viene a Tokyo e per la nonna, che non poteva continuare a vivere nella vecchia casa.
Con queste condizioni in mente, si potrebbe immaginare facilmente una casa trifamiliare, ma come comporle in un sito di appena 40 metri quadri? Gli architetti giapponesi hanno avuto bisogno di vagliare attentamente le necessità di tre generazioni differenti, di metterle in ordine in tre tipi di spazio e poi di impilare questi tre spazi per comporre la casa.
I tre tipi di spazio sono aperti in direzioni diverse, a seconda dell'ambiente che li circonda. Il primo piano si trova in una strada con molto traffico e le case sono tutte vicine, quindi è aperto solo in direzione verticale. Il secondo piano è aperto a direzione sud-nord, sulla strada più larga e quindi più luminosa, e il terzo in direzione est-ovest, perchè più alto dei tetti delle case vicine. Ecco la spiegazione del nome ZYX, tre direzioni, tre assi ortogonali.
Come ricordano gli stessi progettisti, questo è un esperimento, un laboratorio per studiare le necessità (e cercare di soddisfarle) di un piccolo social network reale chiamato Famiglia.
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