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Magis: le novità messe in scena al Salone 2011
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Magis Proust Magis Proust
28/04/2011 – Uno spazio dominato dal bianco, quasi una sorta di percorso museale, su cui spiccano ventuno isole espositive sospese, che fanno emergere i colori dei prodotti. È così che Magis ha immaginato e progettato lo stand per il Salone del Mobile 2011 di Milano.
Una parete completamente allestita con la nuova libreria modulare di Zaha Hadid completa il percorso che mette in scena le numerose novità, risultato della collaborazione ormai consolidata con designer quali Konstantin Grcic, Ronan & Erwan Bouroullec, Jasper Morrison, Stefano Giovannoni, Ron Arad e Marc Newson, ma anche delle nuove collaborazioni, quali quelle con Philippe Starck, Alessandro Mendini, Zaha Hadid ed Ineke Hans.
 
Magis Proust
design Alessandro Mendini
Credo sia ormai piuttosto conosciuta a molte persone questa mia opera chiamata “Poltrona di Proust”.
E' una romantica poltrona barocca, sulla quale sono pennellati a mano infiniti punti policromi, con la tecnica del divisionismo.
Punti che la invadono tutta, sulla stoffa e sui decori del legno.
E' un'opera di Re-DESIGN.
Infatti risulta dal collage fra una poltrona finto-antica e il particolare di un prato del pittore francese Signac.
A partire dal 1978 la poltrona di Proust ha avuto continue varianti nei colori, nei materiali e nelle dimensioni, fino ad essere fatta in ceramica, in bronzo, e ha viaggiato in tutto il mondo e in tanti musei.
Ecco ora una novità davvero inaspettata.
Un paradosso che si realizza.
La “poltrona di Proust” diviene un oggetto industriale stampato in plastica rotazionale.
Ecco la nuova poltrona “Magis Proust”.
Un gioiello tecnico e produttivo.
Una nuova energia di colori e di atmosfere per un oggetto senza tempo.
Alessandro Mendini
 
Piña
design Jaime Hayon
Creare una sedia in tondino per l’uso esterno è stato il punto di partenza della sedia Piña che
Jaime Hayon ha disegnato per Magis.
Alla ricerca di un materiale e di una forma più sofisticati, il risultato che ne è uscito è una sedia che è fantastica sia per l’uso esterno che interno. Essa combina il legno, un elemento naturale, con una struttura capitonné in tondino.
Il motivo creato dall’intreccio del tondino risulta in un magico effetto ottico per cui la sedia sembra gonfiata.
Quando si è seduti, la pressione del corpo sul cuscino crea un preciso effetto capitonné sul retro.
La sedia, un progetto industriale estremamente complesso, è nata dalla sperimentazione condotta da Hayon e Magis alla ricerca di un nuovo e fresco concepì progettuale. Il risultato è una sedia in tondino molto raffinata, adatta sia per l’uso interno che esterno.
Jaime Hayon
 
Flux
design Jerszy Seymour
La sedia Flux rappresenta un interessante cambio di direzione.
Manipolati come un disegno nell’aria, i tondini di metallo sono trattati ognuno secondo un’asse con illimitate direzioni che rappresentano le illimitate possibilità della vita.
Liberandosi dal reticolo modernista, la sedia Flux si dichiara “moderna moderna” per il suo uso di materiali semplici, di una tecnica produttiva flessibile e di un linguaggio che esprime un umano flusso di energia.
Jerszy Seymour
 
Tom&Jerry
design Konstantin Grcic
Il progetto di Tom&Jerry è il redesign di una tipologia d’arredo classica, ovvero lo sgabello da
laboratorio.
Lo sgabello a tre gambe (in due differenti altezze) è realizzato in massello di faggio con parti meccaniche in plastica autolubrificante.
Grazie al suo semplice meccanismo è agevole sedersi sullo sgabello e anche regolarne l’altezza.
La robusta coppia si presente come versatile aggiunta agli ambienti di lavoro, ricreativi e anche privati: per una mensa aziendale, ma anche per il ristorante alla moda o per la cucina di un’abitazione privata.
Può essere inoltre lo sgabello di lavoro per l’architetto nel suo studio o per lo scenziato nel suo laboratorio di ricerca, ma anche la postazione di un custode di un museo, lo sgabello per il telefono, il servomuto in un guardaroba, una seduta per i bambini in una scuola materna…
Konstantin Grcic
 
Venice
design Konstantin Grcic
Nove anni dopo aver lanciato Chair_One sembrava una sfida smisurata avventurarsi nel progetto di un’altra sedia in pressofusione di alluminio per Magis.
Sebbene la tecnologia applicata sia fondamentalmente la stessa, era chiaro che la nuova sedia avrebbe dovuto essere affrontata in maniera totalmente diversa rispetto alla precedente.
Venice è disegnata con linee più delicate e fluide. La seduta con bracciolo meticolosamente definita quale unità in pressofusione da un senso di distinta eleganza e comfort.
Uno schienale in tessuto mette in evidenza la tipologia della seduta offrendo al prodotto una ulteriore possibilità di giocare con i colori e i materiali.
Venice è una sedia impilabile, che può trovare impiego sia in ambiente interno che esterno.
Konstantin Grcic
 
Cyborg
design Marcel Wanders
Il termine cyborg si riferisce ad un organismo che ha in sé elementi artificiali e naturali. Il termine è stato coniato nel 1960 da Manfred Clynes. Nel 1965, nell’introduzione all’opera “Evolution of the Superman” di D.S. Halacy, si parla di “ponte ....tra mente e materia”.
Gli organismi cyborg sono rappresentati come una sintesi di elementi organici e sintetici.
Spesso la loro presenza chiama in causa la differenza tra gli esseri umani e le macchine per quanto riguarda moralità, volontà ed empatia.
La spaccatura che noi avvertiamo tra il mondo naturale e quello artificiale deriva di fatto da una cattiva interpretazione; poichè non esiste un mondo artificiale, esiste solo un mondo naturale sotto l’influenza della sua propria natura. Noi siamo parte di questo sistema, un sistema fatto di continui tentativi ed errori, basato sulla sopravvivenza del più forte. Il nostro lavoro è il risultato delle nostre vite. Le nostre vite il risultato del nostro lavoro. L’uomo è un animale dotato di idee. E’ nella natura umana essere così. Ogni cosa è già stata creata. Non ci sono idee rimaste. A qualsiasi cosa possiamo pensare, questa cosa è già stata fatta in precedenza. Non possiamo più inventare il leccalecca e
nemmeno il tennis da tavolo, il calcio e il grattacielo, i libri o il denaro virtuale. Non possiamo inventare l’agenda elettronica e nemmeno nuove scuse per essere in ritardo. Ogni cosa è già stata fatta! Ma nel mondo dei nostri sogni noi siamo costantemente alla ricerca di nuove invenzioni e di specie sconosciute nella grande famiglia delle piccole idee immaginative.
Non possiamo fare qualcosa di veramente “nuovo” – qualcosa che non è mai stato visto-, ma possiamo creare nuove combinazioni.Ogni giorno... (addirittura più di una volta al giorno) possiamo trovare nuove combinazioni, nuove connessioni tra le cose che diamo per scontate... cose che erano “normali” un tempo ...cose che non abbiamo “visto” per un lungo tempo.... possiamo girare il mondo e le sue costruzioni per sorprenderci l’un l’altro con cambiamenti intentati e inaspettati... con strani pensieri poetici, con innovazioni tecniche che immettono nuova vita nel mondo. Cercare di essere soltanto fiduciosi è un cliché, un fallimento creativo. Noi dobbiamo ricordarci delle fiabe che ci venivano raccontate quando eravamo bambini, quelle bugie a fin di bene che ci insegnavano a sognare.
In quanto designer noi dobbiamo mentire come i poeti, dobbiamo abbinare l’inaspettato per esprimere la nostra visione immaginativa.
Noi possiamo accrescere la bellezza del mondo con un sogno.
Io amo questi piccoli momenti...sono sempre i benvenuti nel mio mondo!
Marcel Wanders
 
Troy
design Marcel Wanders
E’ cappricciosa come un bambino,
È’ delicata come una gelatina,
E’ misteriosamente celata e candidamente inattesa,
E’ l’amore nascosto,
Il silenzioso pudore dell’uomo,
Il simpatico diavoletto,
E’ un’antica gemma.
Nascosta a malapena sotto la superficie della moda passeggera .... al suo interno.... racchiude un paradiso di merletti.... la sua segreta lingerie che aspetta di rivelarsi a noi....prima che essa ci sveli il suo corpo... Troy è una cortigiana, una signora, una ragazzina, una donna della notte... che celebra la sua giovane e fresca pelle, ogni giorno... e forse specialmente.... oggi.... perchè proprio oggi... i suoi segreti più privati... sono il suo più generoso regalo al pubblico.
Marcel Wanders
 
Vigna Family
design Martino Gamper
La sedia in tondino Vigna di Martino Gamper per Magis rappresenta il primo progetto industriale
del designer.
Come una pianta rampicante, il tondino a ricciolo rappresenta non solo un elemento decorativo,
ma una caratteristica strutturale che serve a dare maggiore resistenza alla gamba della sedia.
Il sedile in plastica viene stampato utilizzando la tecnologia della bi-iniezione che permette di
realizzare la seduta in numerose combinazioni di doppi colori.
Oltre alla sedia quest’anno sono stati sviluppati anche dei tavoli e precisamente: un tavolo rotondo
con una treccia in tondino che funge da colonna centrale e due tavoli (quadrato e rettangolare) con
quattro gambe che riprendono la caratteristica del tondino rampicante.
Martino Gamper
 
Pizza Table
design Naoto Fukasawa

Il bordo che gira intorno al tavolo e che ricorda il bordo della pizza, mostra un suo carattere peculiare e si adatta bene alle gambe in legno.
Questo bordo convesso del tavolo appare allo stesso tempo attraente e anche simpatico.
Questo tavolino è stato concepito sia come tavolino per servire il caffè che come tavolo per servire vino e snack a fianco del divano.
Naoto Fukasawa
 
Zartan
design Philippe Starck with Quitllet
Da capo a piedi Zartan è una sedia completamente naturale.
L’alta tecnologia ecologica esplora i vantaggi dell’uso del bambù, del lino, della canapa …
Per comprendere ciò che sarà il nostro domani quotidiano.
 
Raviolo
design Ron Arad
Pensavamo che non si saremo mai più imbarcati in un altro progetto in rotational moulding e inoltre di essere riusciti con Voido a sfuggire all’aspetto “da contenitore” tipico dell’oggetto di arredo stampato con questa stessa tecnologia.
E invece Magis ci ha tentato ancora, ma questa volta eravamo determinati ad ottenere una forma che andasse addirittura oltre nel contrastare l’aspetto del volume gonfiato.
Tutto questo è stato ottenuto creando un nastro continuo con due texture definite per interno ed esterno che permettessero di percepire chiaramente la continuità di questo stesso nastro, che appare gonfiato come la pasta ripiena.
Abbiamo pensato tutto questo anche tenendo in considerazione la questione dell’uscita agevole del prodotto dallo stampo.
Dobbiamo anche confessare che la forma finale del prodotto deve molto agli sforzi fatti per concretizzare questa idea usando tecniche differenti.
Così questa volta il rotational moulding non è stato solo un’alternativa economica rispetto ad altre tecnologie di stampaggio, ma quella che ha salvato un’idea che da lungo tempo era alla ricerca di un’altra tecnologia.
 
Baguette Chair
design Ronan & Erwan Bouroullec
Nostro obiettivo è stato disegnare una sedia che potesse essere ridotta al minimo, ovvero che permettesse di utilizzare la minima quantità possibile di materiale e di elementi di assemblaggio.
Le parti in multistrato del sedile e dello schienale della sedia Baguette Chair sono sostenute da quattro sottilissimi elementi in legno massello tenuti insieme da una struttura – quasi invisibile – in fusione di alluminio.
Lo schienale della sedia, come la lama di un coltello, si inserisce in maniera molto delicata nella struttura principale, pur garantendone al contempo la massima resistenza.
Come per il tavolo Baguette Table disegnato per Magis nel 2010, volevamo che anche questa sedia fosse il più leggera possibile, quasi da permetterle di fluttuare nello spazio come se stesse in piedi per magia. Questa sedia sarà realizzata in frassino naturale o tinto.
Ronan & Erwan Bouroullec
 
Tambour
design Ronan & Erwan Bouroullec
Tambour è una collezione di tavolini che ben si inseriscono in ogni tipo di ambiente, sia accanto ad un divano ormai sbiadito degli anni ’50 che nella longue di un locale moderno.
Con questa idea in mente dovevamo trovare un linguaggio comune che fungesse da punto di partenza per una gamma di varianti.
Si tratta di un progetto molto industriale realizzato in fusione di alluminio.
I tavolini Tambour possono essere con uno o due piani e con o senza ruote.
La forma data a questi tavolini mirava a raggiungere un equilibrio tra eleganza formale e semplicità, con l’obiettivo di ottenere una presenza discreta per questo oggetto che non reclama apertamente la modernità.
Ronan & Erwan Bouroullec
 
Mesh
design Tom Dixon
Grazie a Magis per averci permesso di lavorare nel meraviglioso mondo della ricerca e sviluppo prodotto in Italia, dove ogni progresso è accompagnato da una reale passione per l’innovazione, da grandi discussioni sul design e da lunghi pranzi nei ristoranti tipici del Trevigiano.
L’impegno di Magis nell’investimento per le attrezzature ci ha permesso di lavorare in maniera molto sofisticata, oltrepassando i confini della pressatura della rete metallica e dell’estrusione di alluminio per arrivare a produrre Mesh, una sedia che aspira ad essere quasi invisibile attraverso la sua struttura semi-trasparente. La sua leggerezza la rende una sedia versatile per molti ambienti e le sue curve delicate la rendono una seduta estremamente confort evole per tutti gli ambienti, sia domestici che di lavoro.
Tom Dixon
 
Tide
design Zaha Hadid Architects
Lo studio Hadid è partito dall’idea di disegnare un oggetto dalle forme leggere, che potesse interpretare la transizione dalla massa degli arredamenti tradizionali in legno ai minimi spessori della plastica: da qui l`idea di rifarsi agli algoritmi delle superfici minime. La superfice minima è una superfice i cui punti hanno una curvatura media pari a zero. Un esempio e ` quello delle bolle di sapone che si formano quando un uno spago viene immerso in una soluzione saponata. La suggestione si è andata concretizzando in un modulo simmetrico che ruotando su se stesso crea diverse conformazioni spaziali.
Comporre e ricomporre il modulo per adattarsi allo spazio circostante o a diverse necessità fa di questo progetto un unicum dove vuoto e pieno si ricorrono senza soluzione di continuità.
Zaha Hadid Architects


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