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La nuova casa Schüco International Italia
B+B Associati recupera ex fabbricato industriale degli anni ’90
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13/05/2010 – Da qualche settimana il team di Schüco Italia si è trasferito nella nuova sede, ospitata in un ex magazzino risalente agli inizi degli anni ’90 e situato nella zona industriale di Padova. Il progetto, messo a punto dagli architetti trevigiani Renato Bredariol e Marco Bonariol dello studio B+B Associati, nasce con l’ambizione di diventare esempio di massimizzazione del confort abitativo e risparmio energetico; una sorta di grande showroom in cui i prodotti dell’azienda non siano esposti in favore di una fruizione passiva, ma strutturali e funzionanti nel rispetto dell’ambiente.
 
“L’obiettivo del progetto – spiega il Direttore Generale Schüco Italia Roberto Brovazzo – è stato ambizioso ma chiaro: tradurre nella pratica la vision aziendale; creare un luogo in cui i principi Schüco potessero essere raccontati, spiegati, ma anche visti e toccati, in una parola vissuti”.
 
La nuova casa Schüco è disegnata da linee pulite con grandi vetrate, ed offre ampi spazi.
“Studiata in modo da funzionare quasi come se fosse una biomacchina –  prosegue Brovazzo – la struttura è scaldata attraverso impianti solare-termici, e rinfrescata con un sofisticato impianto di solar cooling, reso autosufficiente dall’energia prodotta dai moduli fotovoltaici posti su tetto e facciate”. L’edificio si regola inoltre da sé adeguando le proprie necessità energetiche ai fabbisogni reali e controllando la quantità di luce che penetra dalle finestre grazie a sensori e  centraline metereologi che.
 
Il proposito di recuperare un complesso industriale esistente, risalente all’inizio degli anni ’90 insediato in un’area di oltre 31mila metri quadrati, piuttosto che la realizzazione ex novo, oltre che essere un tema di estrema attualità nel dibattito architettonico contemporaneo, è stata una scelta della committenza, sensibile alle tematiche ambientali, per il valore aggiunto rappresentato dal fatto di non “consumare” territorio inedificato.
 
Il contesto con cui si è confrontato l’intervento è la zona industriale di Padova, scandita da una piatta successione di fabbriche in cui la qualità architettonica è pressoché assente, inserite in un reticolo viario anonimo nella sua regolarità.
 
L’assenza di elementi significativi di dialogo ha determinato scelte progettuali “introverse” in cui le varie parti costruite hanno il loro fulcro nello spazio verde ricavato tra il nuovo corpo direzionale/espositivo e il capannone esistente, schermato da un lungo muro curvo in calcestruzzo armato che si contrappone agli spazi espositivi a doppia altezza. Il nucleo pensato pertanto è un vuoto, non un pieno, un’area verde, non un volume costruito.
 
Il progetto nasce dalla ricerca compositiva di forme e volumi rigorosi e essenziali, non delegando ai materiali ruoli risolutivi; il dinamismo di linee, percorsi e rapporti tra le parti persegue l’obiettivo di trasmettere un’immagine “viva” e in evoluzione dell’azienda, stabilendo sempre diversi rapporti visivi tra interno/esterno, tra interno/interno, tra luoghi di lavoro e spazi di pausa.
 
Due segni forti caratterizzano il progetto: il lungo e articolato percorso trasversale al primo piano, vera “spina dorsale” dell’edificio, parallelo al fronte est in cui si innestano e rapportano le varie parti e che si conclude in un bowindow che emerge dal fronte sud. A questo asse si contrappone, intersecandolo, il lungo setto curvo in calcestruzzo armato facciavista che, allo stesso tempo, racchiude lo spazio verde, indirizza lo sguardo, scherma il capannone, diviene l’affaccio del ristorante aziendale e dell’ala ad uffici superiore.
 
Raggiunto il fronte principale, il setto in calcestruzzo si piega verso nord a formare un angolo acuto che, assieme alla pensilina triangolare a sbalzo, inquadra la facciata vetrata a due livelli del blocco uffici ristrutturato; un’ampia passerella vetrata collega questo volume con il nuovo corpo direzionale a tre piani rivestito in pannelli lignei che, sul fronte est, formano una cornice aggettante che racchiude la facciata a due livelli degli uffici dirigenziali.
 
Il nuovo blocco costruito è la somma di due volumi che si compenetrano, i cui slittamenti in pianta e in alzato determinano le doppie altezze della reception e delle showroom. Le linee che definiscono i volumi e i percorsi provocano tensioni visive e incrementano la fluidità delle connessioni tra le parti. Il rivestimento in lamiera ondulata unifica i nuovi corpi con quelli esistenti con la sola eccezione dell’alto volume del nuovo magazzino automatizzato in colore grigio scuro.

  Scheda progetto: Nuova sede Schüco International Italia
Daniele Domenicali Photographer - www.danieledomenicali.com
Vedi Scheda Progetto
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