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Chipperfield vince il concorso di Santa Chiara a Pisa
un doppio colonnato marmoreo come elemento cerniera
Autore: cecilia di marzo
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17/10/2007 – Lo studio britannico di David Chipperfield Architects è il vincitore del concorso internazionale di progettazione urbanistica, in una fase con preselezione, per la “Riqualificazione urbanistica del complesso ospedaliero universitario di Santa Chiara, prospiciente la Piazza dei Miracoli” a Pisa.
L’area occupata dal complesso di Santa Chiara (oltre 10 ha) è situata nel cuore del centro storico di Pisa e confina direttamente con la Piazza del Duomo, inserita tra i siti UNESCO come patrimonio dell’umanità. Il complesso, iniziato nel 1257 e da allora destinato ad uso ospedaliero e universitario, sarà dismesso e riqualificato; le sue funzioni saranno ricollocate in apposita area della città moderna. Il progetto di piano di recupero richiesto dal bando era richiesto fosse compatibile con le direttive vigenti in materia di redazione dei piani di gestione dei siti UNESCO.

Il progetto di recupero urbanistico di Chipperfield parte dal presupposto che le caratteristiche del sito debbano essere conservate ed enfatizzate. La prima caratteristica leggibile è quella dei padiglioni indipendenti posizionati secondo particolari geometrie planimetriche a formare dei gruppi per allineamenti geometrici.
La seconda caratteristica leggibile è quella del verde presente sul sito, che nonostante l’eterogeneità delle specie, è rilevante per la quantità di piante.
Il progetto parte, da un lato, dalla semplificazione delle volumetrie attraverso la demolizione di tutti gli edifici non tutelati o considerati di scarso valore architettonico e delle superfetazioni e finisce, dall’altro lato, con il completamento ed il rafforzamento del verde, proponendo il passaggio da area monofunzionale chiusa ad area polifunzionale aperta attraverso lo sviluppo del sistema degli spazi più che dallo sviluppo del sistema dei volumi.
Il progetto perciò prevede un solo intervento architettonico concentrato lungo l’asse centrale nella consapevolezza che un intervento architettonico denso comporterebbe pesanti modifiche morfologiche del sito. Il progetto di recupero urbanistico propone la realizzazione di due elementi architettonici lineari trasparenti e continui: due colonnati che generano una sorta di incastro aperto per sottolineare la percorrenza verticale e un’enfasi orizzontale per incoraggiare la sosta. Questa soluzione permette di ottenere una continuità verticale ed una trasparenza orizzontale.
Un primo colonnato in marmo bianco ortogonale completa il margine occidentale collegando gli edifici (padiglioni 15 e 25) e riorganizzandoli in un unico sistema funzionale di edifici pubblici. Tale sistema ha l’obiettivo di valorizzare il tracciato delle mura urbane e propone una moderna
interpretazione di completamento delle stesse attraverso una volumetria e un’altezza variabile in rapporto agli edifici adiacenti.
Un secondo colonnato in marmo bianco zigzagante completa il margine orientale seguendo la geometria degli edifici adiacenti (padiglioni 8, 17 e 26) ed includendo all’interno dello spazio centrale due edifici minori (padiglioni 4 e 34) che diventano oggetti lungo il percorso principale. Tale sistema ha l’obiettivo di generare un limite e proporre un’alternativa funzionale al sistema turistico-commerciale di piazza Duomo.

La cucitura dei due margini viene formalizzata attraverso l’accostamento di due elementi concavi che formano uno spazio pubblico centrale, sintesi simbolica di un processo di cicatrizzazione tra le due parti di città dentro e fuori le mura.
Questo spazio pubblico generato per i residenti e per i turisti si pone come luogo fi sico caratterizzante dell’intervento urbano e viene pavimentato in marmo grigio. E’ uno spazio catalizzatore per la conformazione fi sica e la posizione che, abbracciato dai colonnati, consente il funzionamento di due sistemi di movimento verticale paralleli: uno orientale nord-sud e uno occidentale sud-nord. Lo spazio si propone come luogo di sosta e d’incontro e al contempo come luogo per riaprire nuove prospettive e visuali verso il Campo dei Miracoli.

«Il progetto si qualifica per la proposta di una nuova centralità, che determina un punto di riferimento immediatamente individuabile che si richiama al passato. Tale centralità si articola attraverso la variabilità dei punti di vista e delle prospettive verso la Piazza del Duomo, ma anche verso gli assi trasversali, ed offre notevoli potenzialità di utilizzazione. Il progetto consente di approfondire una varietà di soluzioni in fase di redazione del piano di recupero.
La distribuzione delle funzioni, tra i progetti concorrenti, è quella più convincente, oltre che per il mix, corrispondente agli indirizzi dati, anche per le localizzazioni, che appaiono congrue in riferimento al nuovo asse ed ai percorsi».


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