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Il 3D svela il mistero della Grande Piramide
La teoria dell’architetto francese Jean-Pierre Houdin
Autore: roberta dragone
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23/04/2007 – L’architetto francese Jean-Pierre Houdin simula in 3D le modalità di costruzione della Piramide di Cheope di Giza, anche detta Grande Piramide, l’unica sopravvissuta tra le sette meraviglie del mondo. Ed elabora una nuova teoria: la piramide sarebbe stata realizzata “dall’interno”.

Oggi non abbiamo dubbi in merito a chi volle la costruzione della Grande Piramide, e cioè il faraone Khufu, e chi ne seguì i lavori, Hemienu, fratello del faraone. Sappiamo inoltre che una volta ultimata, raggiunse l’altezza di 147 metri (attualmente 137 metri a causa di fenomeni di erosione). Il tema su cui gli storici si cimentano ormai da 4.500 anni riguarda tuttavia la tecnica con cui la Grande Piramide fu costruita.

Diverse teorie sono state avanzate sull’argomento. Qualcuno ne ha persino attribuito la costruzione ad un intervento “alieno”, proprio in virtù della concreta impossibilità ci capire come gli egiziani avessero potuto realizzare nel XXIV secolo a.C. una così strabiliante architettura.

Una delle teorie avanzate nel corso degli anni spiega il mistero immaginando una rampa a piani inclinati, costruita all’esterno su uno dei lati della piramide, lungo la quale sarebbero stati trascinati i blocchi. Man mano che la piramide cresceva in altezza, la lunghezza e la larghezza della rampa sarebbero state aumentate in modo da mantenere una costante pendenza.
Ma, se la rampa fosse stata troppo ripida, sarebbe stato impossibile per gli addetti ai lavori spingere verso l’alto blocchi così pesanti. E, considerando che la massima pendenza possibile per evitare tale problema sarebbe stata al massimo di un 8%, per arrivare a 147 metri di altezza la rampa avrebbe dovuto raggiungere un miglio circa di lunghezza. Una possibilità davvero poco plausibile.

Un’altra teoria attribuisce il compito del sollevamento dei pesanti blocchi alle famose “macchine” di cui parla Erodoto: centinaia di macchine costruite in legno simili a delle gru poste a diverse altezze avrebbero man mano sollevato i blocchi. Non si spiegherebbe tuttavia dove gli egiziani avessero potuto trovare tutto quel legno, considerata l’assenza di foreste o l’altissima spesa che avrebbe comportato l’eventuale importazione dal Libano.

Una nuova teoria è stata recentemente presentata dall’architetto francese Jean-Pierre Houdin, che ha dedicato gli ultimi sette anni della sua vita alla ricostruzione del mistero della piramide mediante un sistema in 3D. Utilizzando un software sviluppato dalla Dassault Systems - azienda specializzata in ricostruzioni virtuali in 3D - lo studioso sarebbe giunto alla conclusione che i blocchi sono stati portati in cima per mezzo di una rampa interna, tutt’oggi esistente all’interno della piramide.

Houdin sostiene che la rampa esterna servì per la costruzione dei primi 43 metri. Una volta ultimata la costruzione della base, sarebbe stata realizzata all’interno della piramide una seconda rampa, che sarebbe servita per sollevare i blocchi sino in cima. Tale rampa interna avrebbe una ampiezza di 1,8 metri ed una pendenza del 7%. Sebbene costruita sin dalla base della piramide, sarebbe stata utilizzata solo per realizzarne la parte più alta.

Utilizzando un sistema di contrappesi, posizionato nella grande galleria interna, gli egizi sarebbero inoltre riusciti a sollevare contemporaneamente fino a 5 blocchi di pietra pesanti fino a 63 tonnellate. Questo implicherebbe l’impiego di circa 4mila addetti ai lavori contro i 100mila considerati da altre teorie.

http://khufu.3ds.com/introduction/revealed

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