photo © Jiehao Su | vincitrice del Premio Basilico 2019
29/04/2019 - La sede dell’Ordine degli Architetti di Milano ospita, fino al 3 maggio, la mostra fotografica del vincitore del Premio Basilico: "Pechino: luoghi, strutture e illusioni" dell'artista cinese Jiehao Su, organizzato dall’Ordine degli Architetti di Milano, dallo Studio Gabriele Basilico e dalla Fondazione Studio Marangoni.
Jiehao Su, selezionato tra 36 artisti da 24 Paesi, nato in Cina nel 1988 e residente negli USA, esporrà in anteprima mondiale il risultato dell’indagine fotografica finanziata dal Premio Pechino: luoghi, strutture e illusioni, approfondita nell’omonimo, nuovo volume (arricchito da un contributo del giornalista e scrittore Federico Rampini) edito da Fondazione OAMi.
Il Premio, biennale, dedicato alla memoria di Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013), grande protagonista della fotografia dell’architettura e del paesaggio a livello internazionale, intende stimolare i giovani (U35) – coi quali il maestro milanese si è sempre posto in dialogo in modo aperto e costruttivo - a indagare l’architettura e il paesaggio attraverso immagini fotografiche che ne disvelino aspetti figurativi, sociali e culturali.
Pechino: luoghi, strutture e illusioni è una ricognizione dell’anima profonda della metropoli, che passa dai parchi sub-urbani ai giardini botanici, dai waterfront ai ritratti di persone, oggetti e situazioni. È un lavoro di rilievo e prelievo del reale, un documentario sociale proposto da una prospettiva personale e svolto con gentilezza poetica. In una duplice direzione: da un lato, sul “rapporto tra le persone, lo spazio pubblico della città e la loro interazione” – afferma l’artista. Dall’altro, “una ricerca dei valori alla base della vita quotidiana, sfruttando la capacità che ha la fotografia di tradurre e trasformare la realtà”.
Una realtà che transita dal labirintico passato urbanistico e architettonico della città vecchia, scampolo di una Cina antica, a un landscape odierno profondamente mutato a una velocità impressionante e fatto di cemento, vetro, grattacieli. La Pechino di Su è un luogo di grandi, clamorosi contrasti, in cui i simboli della Cina ancestrale s’intrecciano con gli aloni del socialismo e i segni di un capitalismo muscoloso.
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