Achille Castiglioni con la lampada Gibigiana
07/01/2019 - In occasione del centenario dalla sua nascita, Triennale di Milano dedica ad Achille Castiglioni (1918-2002), uno dei più importanti Maestri del design italiano, una grande mostra monografica, a cura di Patricia Urquiola in collaborazione con Federica Sala, che analizza l’opera di Castiglioni in maniera trasversale, dal design all’architettura, dagli allestimenti alle mostre.
La cura e anche il progetto di allestimento sono affidati a Patricia Urquiola, architetto e designer che non solo ha mosso i primi passi insieme a Castiglioni (nel 1989 si laurea con lui al Politecnico di Milano), ma ne ha saputo raccogliere l’eredità e la capacità di sorprendere attraverso il progetto.
Achille Castiglioni è stato senza dubbio uno dei padri fondatori della professione e del sistema del design italiano. L’approccio di Castiglioni, asciutto e semplice ma ricco di curiosità e di ironia, è diventato un metodo progettuale attraverso il quale il designer ha formato generazioni successive.
Achille Castiglioni ha progettato più di 400 allestimenti temporanei per mostre e fiere e ha lavorato con innumerevoli aziende di settore, tra cui Alessi, Brionvega, B&B Italia, BBB Bonacina, Cimbali, Danese, Driade, De Padova, Flos – alla quale come designer è storicamente legato sin dalla nascita dell’azienda –, Cassina, Moroso, Knoll International, Kartell, Zanotta.
I prodotti da lui progettati, fino al 1968 frutto della collaborazione con i fratelli Livio e soprattutto Pier Giacomo, in massima parte ancora oggi in produzione e spesso annoverati tra i bestseller dalle aziende, nascono dalla capacità di ispirarsi al quotidiano per trasformarlo in altro, trattando con ironia il rapporto tra forma e funzione.
Per raccontare una figura così attiva e atemporale, è stato scelto di non seguire un approccio cronologico o schematico, ma di presentare il lavoro di Castiglioni attraverso una serie di insiemi contenutistici, spesso sovrapposti e intersecati. Di creare, quindi, una mappa di macro e micro concetti ricorrenti nei suoi progetti, disposti nello spazio senza un asseto gerarchico o lineare, bensì in forma rizomatica.
I progetti sono quindi raggruppati in venti cluster e posti in relazione uno con l’altro, allo scopo di raccontare l’approccio di Castiglioni al design e il suo metodo all’interno dei suoi ambiti d’azione: dal design di prodotto fino alle grandi architetture, passando attraverso i numerosi ed emblematici allestimenti che hanno contraddistinto la sua attività professionale.
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