22/05/2018 - Ricercata matericità, lavorazioni artigianali ed alta ebanisteria, dettagli costruttivi complessi, forme morbide e precisi incroci lineari, sono le chiavi di lettura dei nuovi prodotti Former/Busnelli.
Come racconta Andrea Steidl, Art Director del brand, 'le nuove collezioni si concentrano quest'anno sulla zona giorno, con poltroncine per il tavolo, poltrone e sistemi d'arredo. Abbiamo rieditato Agevole, un pezzo degli anni '80 che era fuori produzione, e che rappresenta la chiave progettuale delle collezioni Busnelli: creare una famiglia eclettica di oggetti che raccontino una storia comune, ma che abbiano una specifica identità.'
La riedizione di Agevole di Ugo la Pietra significa per il brand riappropriarsi delle proprie origini, fare cultura attraverso un percorso che ha segnato la storia del design.
Agevole ha un’immagine particolare, che nasce nel 1984 come versione semplificata del modello “Pretenziosa”. Ottenuta con tubo e tondino metallico, si compone di strutture reticolate a vista, mitigate dalle imbottiture, che accolgono e avvolgono chi si siede.
Threepiece, progettata da Claesson Koivisto Rune in collaborazione con Rasmus Palmgren, è una sedia interamente in legno, che sposa elementi in massello (le gambe geometriche ed il sedile sagomato) ad elementi in multistrato (lo schienale curvato).
L’oggetto enfatizza il pensiero progettuale, attraverso l’efficace gioco degli incastri tra i componenti, i quali, assemblati grazie ad elaborati giunti, garantiscono stabilità, resistenza e comfort. Il prodotto è disponibile anche con rivestimento in pelle sull’interno dello schienale e sulla seduta, per offrire un ulteriore grado di comfort.
Patrick Jouin disegna Zip, una nuova sedia imbottita. Sinuosa nella silhouette, si caratterizza per l’impostazione costruttiva, in cui le gambe posteriori, salgono fino ad insinuarsi tra bracciolo e schienale, creando un gioco di sovrapposizioni materiche tra rivestimento e legno, che ne fanno il segno distintivo.
La sedia è definita da una linea esterna che rimbalza tra bracciolo e schienale, identificando come origine degli archi perimetrali, le quattro gambe realizzate con un accurato lavoro di ebanisteria; esse si rastremano verso terra conferendo leggerezza alla scocca imbottita.
La poltrona Hirundo di Toan Nguyen concilia l’iconicità delle collezioni anni ‘70 di Busnelli con l’atemporalità di una seduta confortevole.
Giacomo Moor esprime la sua sensibilità ebanistica disegnando Ladin, una collezione di contenitori caratterizzati dalla complessa costruzione e dal contrasto di materiali e colori, declinato tra l’interno e l’esterno del prodotto. Il distintivo profilo metallico, sorregge il mobile e ne delimita lo spazio di azione dei componenti in movimento.
Nella madia, le parti in legno ed in laccato, si alternano cambiando le sequenze visive con il movimento orizzontale dell’anta che scorre avvolgendo il mobile. Il movimento orizzontale svela sul piano superiore un pratico vano pensato per contenere bottiglie e bicchieri, oltre ad un funzionale vassoio di servizio in alluminio verniciato.
La forma leggera e classica della seduta Albeisa la rende riconoscibile al primo sguardo, facendosi poi scoprire nei dettagli estetici e costruttivi. Francesco Faccin ha scelto l’alluminio per le sue caratteristiche di leggerezza e sostenibilità ambientale. Una sezione dolcemente conica che disegna le estremità della struttura e che si ispira alla forma delle tipiche bottiglie delle Langhe piemontesi, Albeisa, da cui prende il nome il prodotto. L’avvolgente curva che unisce schienale/bracciolo e accoglie l’utente, è imbottita e rivestita in tessuto o pelle.
Ispirata ai prodotti storici del brand, dalla Falkland a Fiocco, la poltrona UMA di Francesco Bettoni è costituita da una struttura in metallo su cui si modella il tessuto, conferendo forma e volumetria. Un imbottito, non imbottito. Il rivestimento è l’elemento distintivo di questo prodotto, ottenuto attraverso una lavorazione tridimensionale data dalla sovrapposizione di vari layers e da una particolare trapuntatura studiata ad hoc. Il tessuto, accoppiato ad uno strato di poliuretano e da un materiale termoretrattile, viene trapuntato in modo da conferire tridimensionalità, consistenza ed elasticità necessari a modellare la forma del prodotto.
Il sistema Kai disegnato da Pinuccio Borgonovo è un’architettura a più piani sostenuti da montanti verticali e libera da ogni divisione strutturale. Un sistema con una griglia modulare flessibile dove la struttura può essere composta liberamente in funzione delle esigenze. I moduli predisposti possono essere uniti in molteplici composizioni lineari. Posizionabile sia a parete che autoportante, Kai è composto da grandi piani strutturali in legno laccato,essenza o marmo sorretti da elementi verticali in alluminio in diverse finiture.
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