09/02/2015 - L’esplorazione dello Spazio è recentemente tornata alla ribalta dell’opinione pubblica. L’atterraggio della sonda Rosetta e del modulo Philae sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko è uno dei simboli della volontà del genere umano di approfondire la conoscenza dell’Universo. Su un piano parallelo, esplorare le qualità fisiche e teoriche dello spazio diventa il punto di partenza per nuove pratiche progettuali.
La luce nel vuoto si propaga a una velocità di circa 300.000 chilometri al secondo. La barriera della luce è la legge della fisica che definisce la separazione tra materia e luce. Light Barrier è un’installazione realizzata dallo studio coreano Kimchi and Chips, basata su fasci di luce che si muovono nello spazio espositivo. Si creano fantasmi sospesi nel vuoto, oggetti grafici in costante evoluzione nelle molteplici dimensioni del tempo. Light Barrier è una riflessione sul linguaggio dello spazio e sulla percezione della realtà.
La sperimentazione radicale è alla base di 577Rhea, nuovo progetto del creative coder portoghese André Sier. In parte gioco, in parte esperimento concettuale, 577Rhea si basa sull’esplorazione stocastica dello spazio. Si costruisce un percorso narrativo dove il protagonista si muove in un molteplici dimensioni, controllate dalle leggi della fisica, attraverso buchi neri e materia primordiale. Solo così è possibile portare a termine la missione di salvare il pianeta Terra dal collasso e dall’implosione.
Con In Orbit, l’architetto e artista argentino, Tomàs Saraceno prosegue il lavoro di ricerca sulla dimensione dello spazio. Ospitata all’interno della Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, In Orbit è un’installazione sospesa a oltre venti metri da terra, che si sviluppa su tre livelli e 2.500 metri quadri. Una complessa ragnatela dove gli spettatori possono muoversi liberamente, all’insegna di un’inedita percezione della gravità. Nasce così un paesaggio metaforico di nuvole, una riflessione impalpabile e giocosa.
Spazio e tempo sono le dimensioni che determinano la struttura dell’Universo. Spazio e tempo, nella loro infinità complessità, sono l’essenza più pura della progettazione e il punto di partenza per esplorare nuove forme di interazione.
Fonte: Blink - blinkproject.it
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