14/10/2014 - Alle porte ormai la settima edizione della
Biennale Internazionale Creare Paesaggi, la rassegna di appuntamenti per discutere di paesaggio urbano, in programma
a Torino dal 16 al 19 ottobre.
“
La scelta del tema” spiega il presidente della Fondazione OAT Giorgio Giani “
nasce dalla volontà di sfatare uno dei pregiudizi più diffusi sull’argomento e cioè l’equazione paesaggio=verde. Nell’opinione comune, pianificare, progettare e tutelare il paesaggio significa spostare lo sguardo oltre i confini della città, verso la campagna o, al limite, nella porzione di spazio che il verde si ritaglia in città.
Il paesaggio è invece parte intrinseca dell’ambiente urbano e si compone degli edifici, degli spazi aperti e chiusi, delle strade e delle piazze, delle visuali dall’alto, ma anche dal basso, del tessuto della città insomma, grande o piccola che sia. L’intento è dunque mettere in luce questi aspetti di fronte ad un pubblico di esperti, ma anche di gente comune, affiancando seminari e convegni a itinerari e visite guidate”.
Promossa dalla
Fondazione OAT, dal 2002 l'iniziativa ha portato a Torino oltre 70 progettisti ed esperti di paesaggio provenienti da più di 20 paesi tra Europa e Stati Uniti, attraverso l'organizzazione di mostre, incontri, attività rivolte agli studenti e pubblicazioni.
I riflettori puntano su progetti di scala vasta (il livello delle metropoli), scala locale (il livello urbano) e a scala micro (il livello delle aree verdi) per valorizzare lo spazio e generare nuove funzionalità dei luoghi. Gli appuntamenti sono rivolti ad un pubblico di esperti ma anche di appassionati: due tavole rotonde per addetti ai lavori, un convegno internazionale (per il quale è stato richiesto il riconoscimento dei crediti formativi) e 4 tour a Torino e Ivrea.
“La Regione Piemonte si è posta un obiettivo ben preciso:” - afferma l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia -
“utilizzare al massimo le risorse interne e quelle derivanti dell’Unione Europea in progetti che guardino sia alla conservazione delle biodiversità, delle aree agricole e dei paesaggi rurali, sia alla loro integrazione con il patrimonio culturale della regione.