25/02/2014 - L'appartamento di circa 110 mq su cui i fratelli Baldessari hanno operato una radicale ristrutturazione si affaccia sul canal San Vio a Venezia, nel Sestiere Dorsoduro. La felice posizione dell'appartamento e l'esperienza dei progettisti nel campo delle arti hanno indirizzato il progetto verso un'idea di intersezioni e citazioni, tra arte e design, tra la città e l'ambiente privato.
Il lavoro è stato in qualche modo facilitato dalla ristrutturazione integrale degli spazi, che ha permesso a Michela e Paolo Baldessarri di creare ex novo volumi e identità degli ambienti. L'appartamento nasce infatti dalla fusione di due unità presenti in una palazzina della seconda metà dell'800: un'abitazione posta al secondo piano (80 mq) e il sottotetto (30 mq). Partendo, quindi, da una sorta di tabula rasa, i due autori hanno creato, al secondo piano, un living principale molto aperto, per offrire una vista continua della città attraverso le numerose finestre. Venezia entra in questo modo all'interno dell'abitazione che risponde a sua volta con elementi d'arredo scelti perché i loro ironici segni barocchi ricordano l'arte del merletto veneziano e i decori delle facciate sui palazzi più eleganti della città.
Per ridurre il numero di pareti e ingombri, che avrebbero ostruito la vista sulla città, anche la cucina è stata smaterializzata, trasformandola in un volume basso, con piano e tavolo incorporato in Corian, sovrastato non dall'abituale cappa aspirante ma da un leggero ribassamento del soffitto che nasconde appunto l'impianto di condizionamento e aspirazione. Anche gli arredi/contenitori sono stati ridotti nei volumi e inglobati nella boiserie tridimensionale che corre lungo le pareti della sala, incorniciando in questo modo le “immagini” di Venezia.
Il colore bianco, dominante nelle pareti e negli arredi disegnati su misura, è lo sfondo scelto per esaltare gli elementi d'arredo e le opere d'arte selezionate dagli stessi progettisti. Se infatti l'illuminazione è affidata a lampade che quasi scompaiono nell'architettura, al contrario divani, sedie, letti... hanno una forte presenza scenica.
Nella scelta di molti quadri e sculture Venezia torna sottilmente come citazione o ironico contrappunto: con il suo leone nello sfondo fotografico del collage di Jarvis Wilcox o nelle microautomobili che non potranno mai circolare in città ma solo nell'opera di Thomas Bayrle.
Il sottotetto è stato pensato come area dedicata agli ospiti, e include un piccolo living e una stanza, con relativo bagno. Ma se l'ampiezza del secondo piano ha permesso di creare facilmente diversi ambienti, al piano superiore i progettisti hanno dovuto applicare le regole di progettazione per ambienti minimi, utilizzando escamotage architettonici e disegnando specifici arredi su misura.
Anche in questo caso la città e il suo mood sono state una preziosa fonte d'ispirazione: nell'ambiente più privato degli ospiti, ad esempio, gli autori hanno disegnato un mobile multifunzione in cui il ripiano tv nasconde il lavabo a scomparsa, simile a quelli presenti nei vecchi wagon-lit. Quasi come trovarsi sull'Orient Express, in viaggio da Parigi ad Istanbul, attraversando il paesaggio artistico e architettonico di una Venezia del tutto contemporanea.
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