4) Gea Casolaro, South#16, 2008-10. Courtesy The Gallery Apart, Roma
31/10/2013 - Per la prima volta una delle 'bolle' della Stazione Alta Velocità Tiburtina, realizzata da ABDR, diventa cuore pulsante di una mostra di giovani artisti. La mostra dal titolo 'Osmosis' rappresenta il debutto di un gruppo di studenti della terza edizione del LUISS Master of Art, corso di alta formazione postlaurea organizzato all’interno del LUISS Creative Business Center, guidato da Achille Bonito Oliva.
Dal 7 al 28 novembre l'opera architettonica, caratterizzata da corpi sospesi, passaggi e attraversamenti assume il ruolo di 'piazza urbana', di luogo vitale e multimediale, tramutandosi in spazio espositivo che accoglie l'arte contemporanea. La scelta di una location come quella della Stazione Tiburtina è così motivata da Achille Bonito Oliva, responsabile scientifico del LUISS Master of Art :
"La stazione, per definizione, designa un luogo di attraversamento, scambio, sfioramento, movimento, avvicinamento ed allontanamento. Designa un luogo liquido per eccellenza, adatto ad accogliere realtà di diversa provenienza e produrre per questo una sorta di spazio meticcio ed ospitale. (...) La mostra Osmosi per questo trova una sua felice collocazione nella stazione Tiburtina che asseconda anche la poetica di artisti portati verso la critica sociale. Usciti dalla cornice del quadro per approdare in spazi non deputati alla normale esposizione risponde al bisogno di destrutturare la casa tradizionale dell’arte, museo o galleria".
Gli studenti del master raccontano, invece, come nasce l'idea della mostra:
"Osmosis vuole essere un fenomeno comunicativo, un modo di artificare lo spazio in cui, da un nucleo espositivo centrale, l’energia si propaga spontaneamente tutt’intorno, così come nel processo biologico avviene lo scambio di elementi tra cellula e cellula. Il processo di osmosi culturale ha dunque inizio nella galleria centrale della stazione, precisamente da una delle bolle sospese che, in virtù di questa sua caratteristica architettonica, concretizza fisicamente gli elementi concettuali propri della mostra. Da questo nucleo alcune opere, rompendo il recinto espositivo tradizionale, si disperdono nello spazio circostante e al di fuori della stazione stessa, rispondendo all’esigenza di interazione con il luogo e le persone".
DI qui la scelta di intitolare la rassegna ricorrendo ad una parola di derivazione greca, ὠσμός («spinta, impulso»), la cui definizione in senso figurato significa, appunto, "influenza reciproca che persone, gruppi, elementi diversi esercitano l’uno sull’altro, soprattutto in quanto intervenga una reciproca compenetrazione di idee, atteggiamenti, esperienze e sim.: o. culturale, morale, sociale".
A celebrare l'innovativo connubio fra architettura sospesa e carica espressiva dell'arte contemporanea, al fine di delineare l'identità incerta, ambigua e instabile del nostro presente, i lavori di: Allis/Filliol, Mircea Cantor, Ludovica Carbotta, Gea Casolaro, William Cobbing, Fausto delle Chiaie, Mark Jenkins, Margherita Morgantin, Ivan Navarro, Donato Piccolo, Cesare Pietroiusti/Paul Griffiths, Domenico Romeo, RAM radioartemobile.
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