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Materiali ‘senza tempo’: l’esperienza di Sestini&Corti
Vecchi oggetti abbandonati ed essenze consumate dal tempo diventano pezzi d’arredo unici
Autore: roberta dragone
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06/09/2013 - Vecchi oggetti abbandonati recuperati e trasformati in pezzi d’arredo unici dove la superficie “materica”, modificata dal tempo ma lasciata del tutto invariata, diventa elemento peculiare. Scarti ed essenze riportati in vita semplicemente reinterpretandoli in nuove forme. È questo l’approccio al tema del recupero di Sestini e Corti, piccola azienda a conduzione familiare con una bellissima sede in mezzo alle affascinanti colline toscane.

Il tema del recupero, insieme al sempre più crescente desiderio di sostenibilità e di riduzione dello spreco, è oggi una “tendenza” nel mondo dell’arredo in cui le aziende riconoscono sempre di più un imprescindibile dovere morale. Sono numerosissime le iniziative che interpretano il tema del recupero e del riuso, ciascuna con la propria creatività. L’incontro con Aldo Sestini e suo figlio Paolo, e la scoperta della interessante realtà che hanno costruito è occasione per raccontare la loro storia.

Nata negli anni settanta come rivendita di materiale edile rigorosamente di sola provenienza locale, come il cotto fiorentino, e materiali di recupero come mattoni, travi e pietre, Sestini e Corti progetta e realizza oggi spazi abitativi utilizzando esclusivamente oggetti di recupero e materie naturali – dalla calce al legno, al ferro, cotto o pietra. È stata la nuova generazione che, dedicandosi a pieno allo studio e alla ricerca dei materiali, ha contribuito all’evoluzione dell’attività aziendale degli ultimi anni.

Lo showroom è a Bettolle, nella Val d’Orcia, immerso in un enorme spazio verde che, trasformato in una esposizione a cielo aperto di originali opere realizzate con grossi tronchi, antichi coppi, vecchie porte di legno e scarti di ferro, attira lo sguardo dei passanti rendendo inevitabile, per i più curiosi, una deviazione del percorso per poter scoprire di cosa si tratti. Ed è così che si scopre un mondo: vecchie botti di legno dismesse diventate poltrone o librerie, dondoli realizzati con i loro cerchi di ferro, sedili di vecchi trattori trasformati in sgabelli, antiche urne elettorali che attrezzano una intera parete, e ancora vecchi sacchi di juta come tessuti di rivestimento per comode nuove sedute.

Il B&B Follonico è tra i numerosi interventi che oggi portano il “segno” di Sestini & Corti. Si tratta di un antico podere risalente ai primi dell’800, immerso nel verde sconfinato di una valle che offre tutti gli elementi che contraddistinguono il paesaggio toscano: vigneti, pascoli, boschi, campi di grano, uliveti, strade bianche e cipressi. Per questo progetto di ristrutturazione si sono occupati della realizzazione degli interni, in perfetta sintonia con l’approccio dei committenti, Fabio Firli e Suzanne Simons, che hanno fatto di un prezioso consiglio la propria linea guida: prima di togliere un mattone o una vecchia pietra pensate a tutte le possibili alternative. Solo allora, se necessario, rimuovetelo. Ricordatevi che un mattone rimosso, anche se riposto nello stesso luogo 10 minuti dopo non sarà più lo stesso. Avrà perso la patina che il tempo gli ha regalato. E con lo stesso approccio i Sestini hanno realizzato gli arredi in un quasi religioso rispetto del passato.

Abbiamo rivolto qualche domanda a Paolo Sestini, che ci ha raccontato della passione che accompagna la sua famiglia da tanti anni, fornendoci qualche dettaglio in più su come tutto ha avuto origine.


L’azienda Sestini e Corti nasce come rivendita di materiale edile. In che modo è cambiata la vostra attività? Chi ha avuto l’idea? È stato un processo graduale alimentato da una passione di sempre oppure c’è stato un episodio che ha determinato il cambio di rotta?

Sestini&Corti nasce negli anni settanta come rivendita di materiale edile, ma fin da subito abbiamo dato grande importanza alla qualità selezionando solo cotto fiorentino per pavimentazioni e materiali di recupero della zona (travi, pietre, ecc) per interventi di ristrutturazioni e costruzioni.
La costante crescita della richiesta di materiali di recupero ci ha man mano portato all’interno di appartamenti, ville e agriturismi. È così che abbiamo sviluppato una particolare e sempre più forte sensibilità estetica per colori e patine di legni e ferri vissuti ed usurati dal tempo.
Il cambio generazionale e il rispetto della materia e degli ambienti in cui vengono ospitati i nostri oggetti ci ha portato a realizzare elementi di arredo che uniscono l’aspetto rustico ad un stile contemporaneo senza abbandonare materiali da rivestimento come il cotto, il travertino ed il parquet.
Crediamo fortemente che non sia l’aspetto del riciclo a rendere particolari le nostre realizzazioni ma che solo la bellezza di un vecchio legno o di un ferro ossidato possa rendere un oggetto unico. 


Oggi realizzate pezzi d’arredo unici che prendono forma da una nuova interpretazione di vecchi oggetti abbandonati. Da dove provengono questi oggetti? Come fate a recuperarli?

In tutti questi anni ed ancora oggi recuperiamo oggetti e materiali provenienti da molte parti d’Italia, soprattutto dalla Toscana, terra ricca di attività artigianali ma che purtroppo stanno chiudendo lasciando inutilizzati utensili, scaffalature, tavoli, ecc. vissuti dal tempo e dall’attività manuali degli stessi artigiani.  Inoltre abbiamo la fortuna di essere in una zona ricca di cantine che per necessità cambiano e rinnovano vecchie botti del vino, botti da cui si può ottenere dei legni e dei ferri con dei colori e patine unici e particolari.
 

Ci racconti come nasce un vostro prodotto, dal recupero sino alla fase finale, portando magari un esempio concreto tra la vostra ampia collezione (un dondolo, una seduta, uno sgabello, ecc)?

L’idea di un prodotto può nascere da due tipi d’ ispirazioni: dalla materia (un legno, un ferro, un oggetto) o dall’idea di un oggetto che solitamente vediamo realizzato con superfici moderne.
Un esempio della prima forma d’ispirazione è il DONDOLO DIVINO, la cui seduta è realizzata con il legno della botte del vino. Qui il design ‘moderno’ del cerchio si combina con le patine ‘rustiche’ del ferro ossidato e del vecchio legno.
Un esempio della seconda forma d’ispirazione è la  CASSETTIERA, nata dalla necessità pratica di trovare un contenitore per posate e tovaglie senza rinunciare ad un aspetto estetico particolare ed originale. La struttura in questo caso è fatta su misura con il ferro ossidato ed i cassetti con il legno di recupero.


Tra i vostri numerosi lavori, sia di ristrutturazioni d’interni che di realizzazione di oggetti di design, c’è un progetto che vi corrisponde particolarmente?

Siamo legati a tutti gli oggetti che realizziamo ed a tutti i progetti a cui abbiamo collaborato. La nostra azienda è a conduzione familiare e ci piace instaurare con i nostri clienti un rapporto che possa andare oltre il venditore-cliente, inaugurando a volte veri rapporti di amicizia e di continuo scambio di idee ed ispirazioni.
Il primo lavoro che mi viene in mente è il B&B FOLLONICO. Per questo casale trasformato in struttura ricettiva abbiamo curato la progettazione degli interni realizzando elementi di arredo contemporaneo con materiali di recupero per rispettare il più possibile l’antica struttura.
Ci tengo a precisare che questo è solo uno dei tanti progetti in cui abbiamo avuto la fortuna di poter partecipare e contribuire alla realizzazione. In tutte le realizzazioni mettiamo a disposizione la nostra passione per il nostro lavoro e ne rimaniamo fortemente legati ed orgogliosi.


Il cuore della vostra filosofia è la “materia”. Vi piace curare il minimo dettaglio sempre nel rispetto della materia, dal legno al ferro alla calce.  E in quest’ottica lasciate spesso intatti vecchi legni e ferri ossidati come testimonianza del tempo passato. È sicuramente una scelta forte. Chi sono i vostri migliori clienti? Chi apprezza maggiormente lo stile Sestini e Corti, gli italiani o gli stranieri?

I nostri migliori clienti sono tutte le persone che vengono a trovarci o che richiedono informazioni sui nostri oggetti perché condividono la nostra passione e la ricerca per oggetti con un aspetto fortemente ‘materico’. Le nostre realizzazioni non piacciono perché sono ‘riciclate’ ma perché mostrano i segni lasciati dal tempo, raccontano storie con le loro patine ed i loro colori. Abbiamo la possibilità di lavorare con professionisti del settore come architetti ed interior designer e privati italiani e stranieri con i quali realizziamo anche oggetti su misura per le loro case, appartamenti, negozi e locali. La nostra è una clientela varia con cui tutti i giorni realizziamo nuove idee.


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