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Iris Tondo

Vladimir Kagan al Salone del Mobile 2012
In anteprima alcune delle nuove riedizioni
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Tavolo Fred, Vladimir Kagan Tavolo Fred, Vladimir Kagan
04/04/2012 - Kagan New York Collection presenta alcuni prodotti che saranno protagonisti nella settimana milanese del design: il divano Serpentine, il tavolo Fred ed il pouf Heart.

POUF HEART
Pouf che cambia espressione e passa dal “cuore” all’ameba di forma libera. Montato su ruote.

TAVOLO DA PRANZO FRED
Tavolo da pranzo e sedie in noce, dalle curve sensuali e piedi scolpiti.

DIVANO SERPENTINE
La punta di diamante della Classic Collection. Uno dei modelli più famosi di Kagan. Creato nel 1949 è sempre attualissimo. E’ in esposizione permanente al Vitra Design Museum. La nuova versione del divano è presentata nella riedizione Luxury Living con la base in noce.

Vladimir Kagan è uno dei designer rappresentativi della metà del XX secolo, “una leggenda vivente”, cita la rivista House and Garden. “I suoi mobili sono diventati icone della modernità, precisa un altro articolo del New York Times, riferimenti imprescindibili”. Già molto apprezzate al momento del lancio, le sue creazioni sono vere e proprie perle contese oggi dai più grandi antiquari e architetti d’interni.
Precursore di quella famosa corrente minimalista, oggi ampiamente copiata e reinterpretata, Vladimir Kagan è quindi di nuovo in voga. E anche se il suo lavoro è passato inosservato per alcuni decenni, non è mai stato fuori moda.

Ha saputo creare forme nuove, organiche e scultorie, ha rotto i codici fissati, ha radicalizzato le silhouette dei sofà, delle sedie, dei divani, dei tavoli... senza peraltro appesantirle. Li ha rivestiti di tessuti maschili. Grazie ai generosi divani a forma di fagiolo, alle sedie e ai tavoli di legno ispirati a un boomerang, ai mobili dalle linee asimmetriche, il designer americano annuncia il capovolgimento decorativo degli anni Cinquanta. Rivolgendo una cura particolare al tatto, conferisce anche una nota di sensualità al design molto radicale degli anni Cinquanta.

Dall’ebanisteria al design
É nato nel 1927, nella piccola cittadina tedesca di Worms e nel 1938 è emigrato insieme ai genitori negli Stati Uniti. Appassionato di scultura e di pittura, si orienta poi verso l’architettura e il design che studia presso la Columbia University. Con la laurea in tasca, nel 1947 si unisce alla piccola attività del padre, Illi Kagan, un mastro ebanista che gli insegna il mestiere.

Vengono così realizzati i primi grandi ordini: nel 1947 il mobilio per i saloni del primo United Nations Headquarters a Lake Success. Nel 1949, al fine di esporre in vetrina dei pezzi ormai unanimemente contesi, sull’East 65th Street viene inaugurato il primo negozio. L’anno seguente l’insegna si sposta nel quartiere più alla “moda” sulla 57th Street.

Parallelamente Vladimir Kagan si lancia nell’arredamento depurando gli interni senza però eliminare la nozione di confort. Realizza anche le prime creazioni per gli artisti del cinema e dello show business, Marilyn Monroe, il musicista Xavier Cugat, il soprano Lilly Pons, Gary Cooper, Frank Sinatra, Andy Warhol… ma anche per le sedi di grandi società come la compagnia aerea Fairchild Aviation, la Walt Disney, la General Electric…

A metà degli anni ’60 il progettista si lascia sedurre dalla corrente minimalista lanciata dal Bauhaus, da Mies van der Rohe e da Le Corbusier, e disegna così nuovi pezzi dalle linee architettoniche e tranciate, alternate a linee curve e compatte.

Il modernismo monolitico lascia il posto al neoclassicismo. Attento alla moda senza tuttavia seguirla, Vladimir Kagan realizza nuovi mobili alla ricerca di uno stile che rifletta l’anima del XX secolo.

Seguiranno quindi delle creazioni ispirate alle pratiche decostruttiviste, avviate dagli architetti Zaha Hadid e Frank Gehry. É stato anche presidente dell’American Society of Interior Designers, presidente dell’Advisory Commission of the School of Art and Design di New York e ha tenuto numerose conferenze sulla storia del design e dell’architettura alla Parsons School of Design di New York.
Come risposta all’infatuazione degli ultimi anni del XX secolo per gli anni ’50, il designer lancia la Vladimir Kagan Classic Collection, composta di riedizioni di prodotti simbolo realizzati secondo le situazioni dell’epoca, e la espone per la prima volta al salone “Abitare il Tempo” a Verona, e poi alle fiere di Milano e Colonia nel 2001 e nel 2002.

Vengono così presentati la poltrona e il divano Sloane dalle linee depurate, il sofà Long Island, la sedia Barrel disegnata nel 1947, il divano Serpentine, il capolavoro disegnato nel 1949, presente nella collezione del Vitra Design Museum, la sedia VK concepita nel 1955, la sedia Cubist disegnata nel 1967, la linea Nautilus, le sedie e i sofà Broadway, Biscuit. Quest’ultima linea di sedie circonda i tavoli del ristorante Nobu nel flagship Giorgio Armani a Milano, disegnato dall’architetto Michael Gabellini. E infine l’emblematica gamma Omnibus, che comprende una ventina di pezzi modulabili che creano vere e proprie atmosfere (utilizzati anche da Tom Ford e dal suo architetto William Sofield per l’arredamento delle boutique Gucci).

Oggi le creazioni di Vladimir Kagan fanno parte di numerose collezioni private Barbara Jacobson del Museum of Modern Art, David Lynch, Tom Ford, Angelina Jolie, Brad Pitt, Courtney Cox, Demi Moore, Uma Thurman, Barry Diller; fashion designers Donna Karan, Elie Tahari, Roberto Cavalli, Anna Fendi, e Dian Furstenberg così come gli artisti Andy Warhol, Robert Mapplethorpe. Ma figurano anche nelle collezioni di musei internazionali come il Metropolitan Museum of Art, il Brooklyn Museum, il San Francisco Museum of Modern Art, il Vitra Design Museum.

Contemporaneamente alla comparsa su libri d’arte e riviste d’arredamento, il suo lavoro ha ricevuto numerose ricompense e nel 1980 è stato anche l’oggetto di una retrospettiva organizzata presso il New York’s Fashion Institute of Technology che celebrava trenta anni di carriera.

Sempre così appassionato di creazioni e sempre così al centro della propria epoca, Vladimir Kagan è un lavoratore insaziabile, che rimette incessantemente in questione i propri codici estetici senza però mai tradirli, e disegna con altrettanto fervore sia per società americane sia europee, The Giorgio Collection, Fasem e infine Club House Italia.

Dal 1999 la società Club House Italia, diretta da Alberto Vignatelli, che unisce Fendi Casa e Kenzo
Maison, ha dapprima diffuso in Europa, e in esclusiva, tre riedizioni del creatore americano, i divani Serpentine e Crescent, rivestiti di un tessuto Kenzo Maison, un motivo floreale e un damascato nero ispirato a un kimono, e la sedia Barrel dalle magnifiche forme avvolgenti disegnata nel 1947 e che fa parte delle collezioni permanenti del Brooklyn Museum.

Nel 2012 la grande novità con la decisione di sviluppare la presenza di Vladimir Kagan all’interno del marchio Luxury Living e di conferirgli una presenza sempre più importante sulla scena del design europeo.
Nelle ultime riedizioni figurano il tavolo Fred, la cassettiera Frank, la lampada Shirley, i candelieri Grace e Ava, i coffee tables Sculpture e Marilyn (disegnato all’origine per l’attrice), il divano modulare Nantucket, una specie di onda posata su piedi cromati… E altrettanti pezzi che si ricollegano alla firma del designer, alla rotondità, all’asimmetria, al confort, all’apparente destruttura… e che sono presenti in esclusiva al salone Maison e Objet di gennaio 2012, per rendere omaggio a sessantacinque anni di carriera.

Salone Internazionale del Mobile
Pad 7, Stand E28

Fuorisalone
Showroom Luxury Living, via Durini 11, San Babila

 


Heart Pouf, Vladimir Kagan


Sofa Serpentine, Vladimir Kagan

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