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Olimpiadi 2012: pronto il Velodromo di Hopkins Architects
La pista da corsa è progettata per registrare nuovi record sportivi
Autore: rossella calabrese
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04/03/2011 -  Londra: è pronto ad ospitare le gare ciclistiche delle Olimpiadi 2012 il nuovo Velodromo progettato da Hopkins Architects assieme a Expedition Engineering e BDSP.
 
Costata 108 milioni di sterline (circa 126 milioni di euro) ed ospitante una pista per Bmx, un percorso di 6 km per le mountain bike e un circuito da gara lungo 1 miglio, la struttura rivestita in cedro rosso canadese rappresenta il primo impianto sportivo completato nel costruendo Parco Olimpico del 2012.
 
I 6.000 posti a sedere dell’edificio sono suddivisi in due sezioni da 3.000 posti l’una, rispettivamente collocate attorno alla pista e verso la copertura. Una volta terminate le Olimpiadi, il velodromo sarà utilizzato da atleti professionisti e dalla comunità locale offrendo, oltre agli impianti sportivi, una serie di servizi fra cui un centro per il noleggio delle biciclette e delle officine e una caffetteria.
 
I lavori di costruzione, stati affidati alla società ISG, sono partiti nel marzo 2009. John Armitt, presidente dell’Oda ha dichiarato: "La consegna del Velodromo secondo i tempi stabiliti e senza sforare il budget previsto segna il completamento della prima struttura fra quelle previste nel Parco Olimpico e la tappa più importante del nostro percorso ad oggi. La suggestiva architettura del Velodromo diverrà una delle immagini più caratteristiche dei Giochi e lascerà alle generazioni future un nuovo punto di riferimento per le attività sportive. Progettisti e società appaltatrice hanno lavorato assieme per realizzare un edificio splendido e sostenibile - degno di essere il primo a “tagliare il traguardo” tra le opere del Parco Olimpico e testimonianza del duro lavoro svolto dentro e fuori cantiere".
 
Il Velopark è stato realizzato in 23 mesi, ha visto il lavoro di 450 operai sul cantiere e di 2.500 lavoratori nel corso del progetto. Circa 48mila metri cubi di materiale (tanto da riempire 19 piscine olimpioniche) sono stati rimossi per ricavare la “conca” su cui giace il Velodromo. Nel complesso, la struttura consta di 2.500 sezioni d’acciaio e si sviluppa per un’altezza di 12 metri dalla parte più bassa a quella più elevata della pista.
 
Realizzato in otto settimane impiegando circa 16 chilometri di cavi, il tetto del Velodromo copre una superficie di 12mila mq emulando la geometria della pista. Con i suoi 30kg/mq la copertura è decisamente più leggera rispetto a quelle realizzate in costruzioni simili: basti pensare ai 65kg/mq che caratterizzano il tetto del Velodromo di Pechino. La leggerezza della struttura contribuisce a rendere l’edificio altamente efficiente dal punto di vista energetico. 
 
 Per il rivestimento esterno del volume sono stati impiegati 5.000 mq di legno di cedro rosso, mentre la base dell’edificio consta di pareti vetrate in modo da permettere al pubblico del Velodromo di osservare il resto del Parco Olimpico e tutto lo skyline londinese, e mostrare all’esterno quanto avviene nella struttura.
 
Nell’intento di mettere a punto la pista da corsa più veloce del mondo, il disegno della geometria del circuito di gara è stato affidato a Ron Webb, che ha all’attivo la progettazione dei velodromi di Sydney e Atene. La temperatura e le condizioni ambientali dell’edificio sono state individuate e stabilite per creare “una pista da record”. In otto settimane una squadra di 26 carpentieri specializzati ha quindi realizzato il circuito da 56 chilometri di superficie in cedro rosso, impiegando più di 350.000 chiodi.
 
La compattezza dell’edificio minimizza il consumo di energia legato al riscaldamento dell'arena principale. L'abbondante afflusso di luce naturale negli interni, dovuta alla presenza di una serie di lucernari posizionati strategicamente, riduce la necessità di illuminazione artificiale degli ambienti, mentre una buona ventilazione naturale è ottenuta grazie alle molteplici aperture sulla facciata esterna. Il volume consta inoltre di sistemi per il risparmio idrico e la raccolta delle acque piovane.

I primi a sperimentare la nuova pista, lo scorso 22 febbraio, durante la cerimonia di inaugurazione della struttura, sono stati alcuni degli atleti facenti parte della Nazionale Britannica Ciclisti, tra cui Sir Chris Hoy, Victoria Pendleton, Jason Kenny e Ross Edgar, tutti premiati alle Olimpiadi di Pechino 2008.

Proprio Chris Hoy, ciclista più premiato nella storia delle Olimpiadi, tre volte medaglia d'oro alle Olimpiadi, ha dichiarato: "Dopo essere stato coinvolto nelle fasi iniziali del processo di progettazione, è splendido vedere il Velodromo finalmente completato, ed averlo percorso oggi mi dà l’idea di ciò che potrà avvenire tra un anno e mezzo su questa pista. Non ne vedo l'ora!".

  Scheda progetto: London 2012 Olympic Velodrome
Vedi Scheda Progetto
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Hopkins Architects, Expedition Engineering, BDSP

London 2012 Olympic Velodrome

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