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I vincitori del polo dell’infanzia di Noventa Padovana
Carlo Magnani di Architer, Rettore dello IUAV, vince il primo premio
Autore: cecilia di marzo
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28/11/2006 – Il concorso per il Nuovo polo scolastico dell'infanzia, bandito dal Comune di Noventa Padovana, si è concluso con l’assegnazione del primo premio allo gruppo capeggiato dal prof. Carlo Magnani, attuale Rettore dello IUAV di Venezia e socio dello studio Architer.
Del gruppo fanno parte, inoltre, Mauro Frate, Daniele Paccone, Piero Vincenti, Augusto Andriolo, Nicola Rossi e Matteo Pastega.

Il progetto prescelto dall’Amministrazione cerca «di non subire acriticamente le prescrizioni del PRG tentando di 'inventare' spazio. A Sud la fascia di rispetto lungo via Cellini viene interpretata come luogo di attestamento degli accessi alle Attrezzature Scolastiche e della Palestra, quest'ultima collocata in modo da risultare potenzialmente rivolta anche ad utenze esterne. In quest'ambito si vuole sviluppare uno spazio racchiuso mediante un piccolo terrapieno erboso, staccato da via Cellini. Ciò consente l'accesso carraio, all'ambito di parcheggio, in modo puntuale dall'angolo Sud-ovest dell'area. Si forma in questo modo uno spazio dalle proporzioni equilibrate che assume carattere attraverso la sequenza di piccoli accadimenti (ingresso alla scuola elementare, ingresso alla Palestra ecc.) che animano il fronte Sud dell'edificazione a pettine scelta per sviluppare il manufatto edilizio. Un corpo lineare si propone come limite dell'edificazione e unisce i 4 corpi di fabbrica, con andamento Nord/Sud, conformando, di volta in volta, rispetto agli stessi, differenti relazioni».

2° Classificato il progetto dello studio veneto OP architetti associati, composto da Giorgio Girardi (capogruppo), Andrea De Eccher e Giuseppe De Carlo.
«La logica distributiva che sottende l'organizzazione dell'area interessa anche la scomposizione formale dell'edificio scolastico, anch'esso articolato in bande parallele e funzionalmente caratterizzate. Una prima banda contiene le attività d’interesse collettivo (l'ingresso, la zona amministrativa, la biblioteca, i laboratori, la mensa e la palestra), attività che necessitano di un rapporto diretto con l'esterno e che potenzialmente possono essere utilizzate anche in orari extrascolastici; queste sono inserite in un volume compatto, alto sette metri, che si confronta con l'asse di villa Giustiniani e rappresenta l'affaccio pubblico dell'edifico scolastico.
In una seconda banda, separata dalla prima da un largo corridoio, trovano collocazione le attività per la didattica di sostegno, i servizi per gli insegnanti, quelli per gli alunni e i depositi. Una terza banda, staccata dalla seconda da un sistema di corti alberate, contiene le 20 aule per la didattica. Esse sono organizzate in gruppi di quattro, e si affacciano a due a due sull'area gioco esterna e sulle corti interne. Tutto il manufatto è leggermente incassato nel terreno ed è avvolto da un recinto ligneo che regola il rapporto delle diverse parti della scuola con gli spazi esterni circostanti. Dal recinto emergono, con diverse altezze, diverse tipologie di coperture a connotare diverse unità funzionali. Tetti verdi ricoprono infatti le aule della didattica mentre il corpo che raccogli le attività di interesse collettivo (laboratori, mensa, palestra ecc.) è caratterizzato da una copertura a shed alternati a solai piani a sostegno degli impianti».

Terzo si è classificato il gruppo napoletano, capeggiato da Tommaso Vecci, composto da Antonio Tartaglia, Vincenzo De Vivo.
«L’edificio si presenta come una sorta di recinto murato, dove tutta l’attività didattica è organizzata intorno a corti a cielo aperto. La scelta è basata sulla profonda convinzione che le aule per la formazione dei bambini debbano necessariamente avere un rapporto diretto e visivo con la natura. Difatti le attività didattiche sono in relazione diretta con le corti che divengono giardini. E come in un autentico giardino, il nuovo ciclo didattico è separato dalla realtà circostante, in particolare dalla presenza degli edifici di recente costruzione, in modo da stabilire un contatto diretto soltanto con il cielo e con la natura. Grande attenzione è stata rivolta ai collegamenti ed ai percorsi per la fruizione dei nuclei funzionali. Infatti le aule, la palestra, la mensa e le varie attività amministrative ed extra–didattiche sono collegate attraverso un atrio a doppia altezza da cui si fruisce l’intero spazio dell’edificio».

  Scheda progetto: Nuovo polo scolastico dell'infanzia - 1° premio
Vedi Scheda Progetto
  Scheda progetto: Nuovo polo scolastico dell'infanzia - 3° premio
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  Scheda progetto:
Architer studio associato

Nuovo polo scolastico dell'infanzia - 1° premio
  Scheda progetto:
Tommaso Vecci architetto

Nuovo polo scolastico dell'infanzia - 3° premio

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