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Venezia: OMA firma il restauro del Fondaco dei Tedeschi
Svelato il progetto che trasformerà lo storico edificio sul Canal Grande
Autore: roberta dragone
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Image courtesy OMA Image courtesy OMA
08/09/2010 – OMA firma il restauro del Fondaco dei Tedeschi, lo storico edificio che sorge a Venezia nei pressi del ponte di Rialto, sul Canal Grande. Il progetto, commissionato allo studio olandese dalla famiglia Benetton oggi proprietaria dell’immobile, è stato ufficialmente svelato nei giorni scorsi.
 
Costruito dai veneziani nel 1228, l’edificio divenne successivamente il fondaco dei Tedeschi e poi dogana nel 1806, sotto Napoleone. Completamente ricostruito per ben due volte, l’edificio ha subito trasformazioni radicali sin dal 1506. L’adattamento alle nuove destinazioni ha di volta in volta implicato la rimozione delle torri, la copertura in vetro della corte, la ricostruzione di alcune strutture, il restauro della facciata, l’aggiunta di nuove finestre, e diversi altri interventi. "La conservazione - commentano dallo studio OMA - per questo edificio è piuttosto storia del cambiamento".
 
Il progetto dello studio OMA prevede cambiamenti architettonici finalizzati allo sviluppo di un programma culturale che possa dar nuova vita all’edificio come spazio pubblico.
Due lati della copertura esistente saranno rimossi per poter realizzare una terrazza che offrirà una privilegiata panoramica sul Canal Grande. Il profilo dell’edificio resterà tuttavia intatto. Sia la terrazza che la corte al livello sottostante diventeranno spazi aperti al pubblico per mostre e proiezioni cinematografiche.
 
Sono previsti due nuovi ingressi, rispettivamente da Campo San Bartolomeo e da Rialto, per incoraggiare veneziani e turisti a visitare lo storico edificio. Saranno installati ascensori; alcune stanze saranno consolidate per una maggiore sicurezza della struttura, mentre resteranno intatti alcuni elementi storici dell’edificio come le stanze angolari. Saranno infine recuperati gli aspetti storici attraverso l’utilizzo delle pareti delle gallerie come superficie per nuovi affreschi, in una rinnovata veste contemporanea.


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