27/04/2022 - Il design sloveno approda a Milano: in occasione della Design Week gli spazi di Opificio 31 in via Tortona ospiteranno la mostra New Times (Made in Slovenia).
I prodotti in mostra propongono nuovi usi e nuove funzionalità. Condividono il desiderio di rivelare il retroscena dietro il processo di sviluppo del prodotto e l’idea di utilizzare un buon design per costruire il futuro della comunità. Sottolineano il valore di combinare lavoro digitale e manuale, con quest’ultimo che funge da strumento per una valorizzazione psicosociale delle persone.
I progetti sono stati selezionati da un bando di partecipazione del comitato di esperti: il designer Luka Stepan, la service designer Ana Kyra Bekš, l’architetto e designer Primož Jeza, la curatrice per l’architettura e il design Maja Vardjan nonché l’architetto e responsabile del programma CzK Mika Cimolini.
I designer sono alla ricerca di nuovi modi per riconnettere le persone in una comunità, motivarle a guardare fuori dai loro schermi, e ricominciare a socializzare. Il loro messaggio è il seguente: dopo che siamo stati separati dalla pandemia, dalla discriminazione, dai razzismi e dai nazionalismi, dalla sfiducia nelle istituzioni statali, dalla stratificazione economica e dai cambiamenti climatici, è il design quello che può riportarci insieme.
Per citarne solo alcuni: con i suoi vasi Olive Brina Steblovnik aspira a preservare e sviluppare le capacità manuali di modellatura del vetro che stanno gradualmente scomparendo a causa dell'industrializzazione.
Il tappeto Pra di Darja Malešič e il moderno autoritratto ricamato SELFI dell’associazione Zavod Oloop coinvolgono i loro utenti con il lavoro manuale come strumento per la valorizzazione personale e della comunità.
Il passaggio dal digitale al materiale è al centro del progetto “Pattern Generator” di Kobeiagi Kilims, che coinvolge gli acquirenti di tappeti nella produzione manuale attraverso una co-creazione controllata dal computer del prodotto finale.
La capsula e la tazza Krater esplorano l’uso di biocompositi e argilla urbana selvaggia raccolta in un cantiere edile.
Nel suo progetto “Fragile Bodies” (Corpi fragili) la giovane artista Maruša Mazej guarda agli oggetti usa e getta.
Lučka Berlot e Ági Göb, invece, hanno preso pezzi di plastica raccolti dal mare e li hanno congelati in un materiale composito semitrasparente che ricorda un terrazzo colorato.
La “sedia da un milione e mezzo” di Primož Jeza, è realizzata con banconote sminuzzate: tratta il denaro come un materiale di scarto generato da una società eccessivamente industrializzata che ha smaterializzato il denaro.
I designer Miha Artnak e Srđan Prodanović sono convinti che possiamo unirci in una società sotto la bandiera comune del pianeta Terra solo lasciando da parte le nostre differenze culturali, nazionali e di altro tipo rappresentate dai simboli nazionali.
La mostra è organizzata dal Centro per la Creatività (CzK) in collaborazione con il Centro per la Creatività/MAO, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia e l’Ambasciata della Repubblica di Slovenia in Italia.
New Times (Made in Slovenia)
TORTONA ROCKS @ Milano Design Week
OPIFICIO 31 - Officina 1 – Via Tortona 31
07/06 – 12/06/2022 dalle 09.00 alle 21.00
Olive crystal vase collection - Brina Steblovnik
SELFI - modern embroidered self-portrait - Zavod Oloop
Pattern Generator - Kobeiagi Kilims
Krater cup - Rok Oblak
Fragile Bodies - Maruša Mazej
MOSEANIC composite material - Lucka Berlot and Ági Göb
oneandhalfmilionchair - Primoz Jeza Studio
The Flag of Planet Earth - Miha Artnak and Srdan Prodanovic
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