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Frigerio Design Group per la riqualificazione della centrale Enel di Fusina
I nuovi spazi dell’energia stimolano lo sviluppo eco-sostenibile e promuovono la rigenerazione ambientale
Autore: cecilia di marzo
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10/06/2021 - La riconversione di tutti gli impianti a carbone presenti sul territorio italiano in strutture ecosostenibili è l’obiettivo che Enel intende raggiungere entro il 2025. A seguito del concorso “I nuovi spazi dell’energia”, indetto dall’azienda lo scorso luglio, è stato proclamato il vincitore per la riqualificazione della centrale Andrea Palladio di Fusina (VE).



Si tratta del progetto Resilience Lab Grid, di Frigerio Design Group, selezionato sulla base di criteri di sostenibilità ambientale e sociale, elementi di innovazione tecnologica, design, impatto visivo, il cui concept passerà ora alla fase di sviluppo.
Due gli ambiti interessati dal concorso: i nuovi edifici con aree fruibili anche dagli utilizzatori esterni, per uno sviluppo socio-culturale del territorio, e le preesistenze, su cui intervenire per incrementare il valore estetico e simbolico dell’impianto, riqualificando la zona industriale.

Con il progetto Resilience Lab Grid, lo studio di architettura propone un cambio di paradigma nell’immaginario collettivo, trasformando la centrale in un esempio positivo per la rigenerazione e la tutela dell’ecosistema. Ispirandosi al “frattale”, elemento geometrico naturale, Frigerio Design Group crea un luogo di condivisione, aperto al pubblico e alla comunità, dove vengono promosse attività all’insegna della sostenibilità e interventi virtuosi, per stimolare la rigenerazione e lo sviluppo socio-culturale ed eco-sostenibile del luogo. Al contempo, l’architettura si integra nel territorio: il complesso è progettato per apparire visivamente dinamico e leggero, in relazione con il paesaggio circostante.

“I nuovi spazi dell’energia sono pensati per rigenerare l’ambiente, valorizzare l’identità e l’immagine dell’azienda, ma al tempo stesso per generare un maggior senso di appartenenza della comunità. Coniugare natura e persone, industria e ambiente, innovazione e tecnologia, espressione di una nuova cultura imprenditoriale. Condividere valori per generare valore!”, racconta l’architetto Enrico Frigerio. “Per troppo tempo abbiamo usato e basta: oggi è evidente che il solo uso delle cose, delle risorse in esaurimento, ci condizionerà il futuro. Quale migliore occasione di un ripensamento condotto nei luoghi considerati il paradigma del consumo, qui indagati per visitare nuove opzioni, per dare essenza ad un piano collettivo di ripensamento del futuro.”

L’intervento previsto da Frigerio Design Group si ispira al “frattale”, elemento geometrico naturale, la cui forma è invariante nel cambiamento della scala delle lunghezze. 


In base ad un sistema modulare e implementabile, i nuovi edifici hanno dimensioni differenti a seconda delle funzioni, ma presentano sempre le stesse caratteristiche. Edifici smart e bioclimatici, che massimizzano gli aspetti energetici passivi, per ridurre al minimo gli apporti energetici attivi, con l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Un intervento nZEB (nearly Zero Energy Building), che vuole tracciare un percorso virtuoso nel campo della riduzione dell’impronta ecologica.
Nucleo centrale generatore e cabina di regia dell’intero sistema è l’Enel Pavilion, luogo di accoglienza, informazione e promozione dei valori aziendali: sostenibilita` ambientale, economia circolare e innovazione.

L’intero complesso industriale è pensato per apparire visivamente dinamico e leggero, in relazione con il paesaggio circostante. L’architettura è collocata in un ambiente al confine tra laguna e campagna, tra acqua e terra, e il progetto si ispira alla matrice naturale del luogo. “Frammenti” di campi e coltivazioni vengono reinterpretati astrattamente in elementi geometrici che rivestono edifici ed impianti. Pannelli che, sotto i raggi del sole, riflettono l’ambiente circostante, in un gioco di vibrazione di luce e riflessi, che crea dei volumi eterei e leggeri.



Ulteriore elemento di congiunzione con il contesto lagunare è la vegetazione, inserita all’interno del progetto come nodo per colmare un dialogo mancante tra il complesso industriale e l’ambiente naturale. La ricostruzione dei paesaggi lagunari delle barene si trasforma in un’occasione per raccontare il territorio e includerlo in un contesto educativo. La vegetazione è funzionale anche all’abbassamento dell’isola di calore, alla mitigazione del rumore e all’ottimizzazione del microclima locale.
Tutti gli interventi sono pensati con componenti prefabbricati, realizzati con “cool materials”, riciclati e riciclabili, ad elevata riflettanza solare, per contribuire ad un abbassamento del surriscaldamento ambientale.


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