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05/11/2019 - La mostra La sincerità della materia illustra il lavoro di uno dei progetti vincitori del Bando OraX!, Strade per creativi under 30 promosso dalla Compagnia di San Paolo, con l’obiettivo di formare e sostenere le produzioni di espressività contemporanea di talenti di nuova generazione.
Il progetto presenta due lavori inediti che interrogano il rapporto tra umano e natura, mettendo in luce le modificazioni operate dall’uomo sull’elemento naturale, con un particolare riferimento alla pietra e alle tecniche usate per la sua rappresentazione nel corso dei secoli.
Sincerità della materia / Honesty of matter è una mostra personale dell’artista Caterina Morigi (Ravenna, 1991), a cura di Amalia Nangeroni.
L’esposizione si sviluppa in due luoghi della città di Torino.
A Villa della Regina l’artista espone un’installazione scultorea site-specific in pietra e porcellana, creata in collaborazione con l’Istituto Caselli-Real Fabbrica di Capodimonte, Napoli. Il lavoro si relaziona con le quadrature architettoniche del salone d’onore progettate da Filippo Juvarra e realizzate dal pittore Giuseppe Dallamano (1733). L’allestimento è a cura di Sara Ricciardi Studio.
Nell’artist-run space Mucho Mas!, corso Brescia 89 a Torino, il progetto si presenta in forma di installazioni bidimensionali in marmo artificiale di Rima, realizzate in collaborazione con il Maestro Simone Desirò. Esse indagano le suggestioni che talvolta affiorano dalle superfici marmoree, le diverse cromie e l’irregolarità delle venature sembrano dipingere corpi umani nelle loro cicatrici e segni del tempo che, fissati nel marmo, sfidano la decadenza organica del corpo.
La mostra è accompagnata da un libro d’artista, edito da Witty Kiwi, Torino, e da una serie limitata di multipli disponibili presso Mucho Mas!.
Amalia Nangeroni, sul concetto di “materia sincera” ha scritto: “Con l’opera Sincerità della materia (Sculture), 2019, l’artista presenta una serie di dodici pietre, che provengono dai luoghi che piu` hanno caratterizzato la sua ricerca, e le eleva a oggetto artistico, omaggiandole di un proprio ritratto, realizzato con il prezioso materiale della porcellana di Capodimonte. La mimesi formale dei simulacri tende a ingannare l’occhio, poiché´ la loro tridimensionalità contribuisce a cogliere un maggior grado di somiglianza con l’originale, ma e` soffermandosi nei dettagli e contemplando la materia, che questa rivela con sincerità la propria realtà.”
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