13/03/2018 - Nato come sfida culturale per offrire una via alternativa alla produzione seriale made in Italy, oggi il concetto di ibridazione su cui Da a ha costruito la propria essenza non è più solo un approccio sperimentale, ma è diventato un vero e proprio metodo progettuale che stimola la creatività dei designer e richiama l’attenzione del pubblico.
Industria meccanica e artigianato, funzionalità e ricerca artistica, fantasia e innovazione tecnologica. Nell’ambito delle contaminazioni più estreme, Da a torna allaMilano Design Week debuttando al Salone del Mobile, dal 17 al 22 aprile.
E’ nell’assoluta libertà creativa che si anima un’esperienza trasversale: i designer coinvolti sono invitati a disegnare complementi d’arredo attraverso gli strumenti e le abilità con cui si creano benne, bracci e telai per macchine movimento terra. Si definiscono collezioni di pezzi unici in serie che quest’anno vantano anche alcuni progetti firmati da Marc Sadler, fra cui la sedia Rock.
Rifacendosi a un immaginario post-industriale, la sedia Rock è realizzata in alluminio trattato perché possa arredare sia gli ambienti indoor che gli spazi outdoor: con tre gambe e la seduta rivettata al telaio, è una costruzione complessa che si racconta nella sintesi di molte tecniche di lavorazione del metallo.
Pensata perché possa essere impilata, Rock è disponibile nelle versioni con e senza braccioli. Come da copione, il suo look personalissimo avrà estimatori e detrattori, ma difficilmente passerà inosservata. Nella variante verniciata potrà essere mono o bicolore, giocando sul contrasto cromatico dei componenti assemblati.
Il nome, Rock, ne sottolinea lo spirito audace, non soggetto a schemi e pregiudizi.
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