26/03/2014 - Nello scenario socio-culturale contemporaneo si fa strada il ritorno a una semplicità ‘intelligente’ che rappresenta per le persone il desiderio di continuare a fare le stesse cose di sempre (vita e consumi) ma con meno risorse a disposizione. Trasversalmente ai diversi settori del consumo assistiamo all’affermarsi di una gamma di prodotti e servizi buoni e innovativi quanto basta, mirati a desideri base, dal buon rapporto qualità-prezzo e che prediligono la convenienza e la sostanza all'eccellenza.
Nell’ambito travel&leisure questo modello emergente sta ridefinendo gli standard dell’accoglienza alberghiera e si traduce nella nascita di nuove formule low cost che coniugano abilmente accessibilità e comfort, senza rinunce in termini di estetica e qualità della progettazione degli spazi.
A Londra – nell’emergente e multiculturale quartiere di Whitechapel - ha aperto da qualche mese i battenti l’ultimo nato della catena QBic. Il concept innovativo di questi hotel è caratterizzato dalla particolare struttura modulare delle stanze, denominate appunto Cubis: di fatto un modulo componibile e ergonomico che integra zona letto, postazione tv e cabina bagno in un unico volume, adattabile a ogni tipologia planimetrica.
Le aree comuni - realizzate dallo studio Blacksheep – traggono ispirazione dai codici estetici della domesticità per sottolineare l’apertura degli spazi non solo agli ospiti ma anche ai residenti del quartiere. Speciali vending machine dispensano cibi bio a Km 0, tablet integrati nell’arredo e wifi gratuito sono a disposizione dei clienti: espedienti ‘smart’ che abbattono i costi in termini di personale e permettono di praticare tariffe competitive.
La neonata catena Okko Hotel propone un format di ospitalità che combina funzionalità e design, accessibilità e servizi di fascia alta. L’esperimento pilota è partito a Nantes nei primi mesi del 2014 e porta la firma del designer francese Patrick Norguet.
L’interior design delle stanze è basato su criteri di sottrazione e di essenzialità per sfruttare al meglio il poco spazio a disposizione e restituire un ambiente neutrale, accogliente e senza tempo. A tal fine contribuiscono le linee morbide e gli angoli opportunamente smussati degli arredi e l’utilizzo quasi esclusivo dei toni del bianco che assume diverse sfumature e profondità al mutare di materiali e texture.
Nel quartiere del Mitte, al centro di Berlino, un edificio dell’800 è stato ristrutturato e trasformato in un Hotel ‘seconda casa’. La struttura, che prende il nome di Gorki Apartments, conserva le caratteristiche di un condominio: la reception è concepita come una moderna portineria, nelle scale nessuna insegna né decorazioni. Sulle porte degli appartamenti non un numero, ma una targhetta con un nome fittizio.
Il progetto realizzato dagli architetti Sandra Paquet e Kim Wang ibrida pezzi di design e pezzi di recupero provenienti dai numerosi mercatini della città. Così ogni ‘appartamento’ è diverso dall’altro e, a rinforzo della filosofia fondante di ‘far sentire a casa’ i clienti, il prezzo diminuisce quanto più si prolunga il soggiorno.
Fonte: Blink - www.blinkproject.it
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