09/12/2025 - Una lampada da tavolo che si trasforma in una sospensione o un apparecchio da appoggio, che fonde tecnologia all’avanguardia ed estetica metropolitana: questa è Thaïs, la lampada outdoor Platek disegnata da Marcello Ziliani.
Da sempre progettista per il mondo outdoor, Marcello Ziliani si è confrontato con un produttore che ha l’outdoor nel suo dna, curioso di scoprire differenti modalità di approccio al progetto e allo sviluppo di un prodotto. “Platek è un’azienda che conosco e seguo da molto tempo, mi ha sempre incuriosito la sua capacità di approcciare il mondo dell’illuminazione da esterno con un taglio non banale e standardizzato, cosa abbastanza rara in questo settore. Questa identità si è ulteriormente rafforzata con le collezioni sviluppate negli ultimi tre/quattro anni, per cui ho pensato di presentare loro un progetto in linea con questa filosofia”, racconta Marcello Ziliani.
Disegnare Thaïs è stata prima di tutto una sfida culturale, perché per Platek si tratta di una tipologia, di un linguaggio espressivo e di un posizionamento, non normalmente frequentati. Una sfida tecnica, dato che la caratteristica funzionale principale di Thaïs è quella di avere una “testa illuminante” che deve contenere in sé tutti gli elementi necessari per il funzionamento (il cluster led, la scheda elettronica, le batterie, il comando di accensione e regolazione, la presa usb per la ricarica) in modo da potersi regolare in altezza lungo l’asta di sostegno e poter anche essere eventualmente e montata sull’asta corta che ne consente l’uso appoggiata o sospesa ad un cavo. “Quando abbiamo iniziato a elaborare i primi concept scherzavamo immaginando “un buco con la luce intorno”, continua Ziliani.
Il disco luminoso viene attraversato da una sottile asta verticale che permette di regolare in altezza la posizione del corpo illuminante, ma anche di rimuoverlo, usarlo sospeso a un cavo o direttamente posato sul tavolo.
La capacità di scorrere e bloccarsi all’altezza voluta è una faccenda tecnica tutt’altro che semplice, soprattutto per un elemento che pesa parecchio essendo lavorato in ottone dal pieno. “Devo dire che questo è stato merito del dipartimento di sviluppo prodotto di Platek, che ha fatto un lavoro di engineering stupendo. Siamo riusciti a mantenere le ridottissime dimensioni in sezione che erano l’obiettivo formale principale e a integrare tutto all’interno di questo elegante disco senza che si percepisca alcun elemento tecnico.”
Il materiale, identificato da subito come elemento portante del progetto, è stato una risorsa e uno stimolo per soluzioni innovative. “Mi fa un po’ impressione parlare di soluzioni innovative stimolate da un materiale, l’ottone, il cui uso risale alla preistoria e che viene normalmente collocato all’interno di un vocabolario “classico”. Ma è proprio qui la magia di Thaïs, perché questa materia antica trova una nuova dimensione nella sofisticata ed elegante finitura di superfice “stone washed”, inedita per questo tipo di applicazione, ma anche nella caratteristica di essere lasciata senza protezione, in modo da poter invecchiare e cambiare nel tempo, assumendo a poco a poco la patina brunita che ne testimonia la vita", conclude il designer.
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare più