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Aspettando la MDW 2022: intervista con Gabriele Salvatori
Il CEO di Salvatori spiega come nasce la nuova collezione di rivestimenti e arredi in marmo, in un viaggio multidisciplinare fra musica, design e riflessioni sull’attualità
Autore: antonella fraccalvieri
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Gabriele Salvatori Gabriele Salvatori
27/05/2022 - In occasione della Milano Design Week 2022 Salvatori presenta la nuova collezione di rivestimenti e arredi in marmo firmati Kengo Kuma, Yabu Pushelberg, John Pawson, Elisa Ossino, Luca Nichetto e Piero Lissoni. Il CEO Gabriele Salvatori svela le prime anticipazioni in un'intervista a cura del brand ambassador Alessandro Azzalin. 
 
Con una produzione totalmente Made in Italy, che impiega lavorazioni artigianali e tecnologie ecocompatibili, e che valorizza pietre di recupero e marmi dismessi, l'azienda toscana Salvatori porta avanti da tre generazioni la sua ricerca sulle pietre naturali, realizzando prodotti sempre più sostenibili. 
A pochi giorni dall'inizio della Design Week, ecco alcune anticipazioni sulla nuova collezione di rivestimenti e arredi in marmo Salvatori, in un viaggio in compagnia di Gabriele Salvatori fra musica, design e riflessioni sull’attualità.
 
Nuova edizione della Milano Design Week, ma solita voglia di sperimentare sempre nuove cose e nuovi materiali. Possiamo dire che ci stiamo muovendo su nuove frontiere?
Sì, esatto: quest’anno abbiamo sperimentato con nuove tipologie di legno, cuoio e tanti altri materiali. Per fare una metafora musicale, noi suoniamo quello che ci va e non necessariamente quello che una serie di calcoli ci indicano possa essere una collezione di sicuro successo commerciale. Diciamo che siamo sempre guidati dal cuore, però fino ad oggi i dati ci hanno dato ragione, quindi continuiamo con la sperimentazione con mondi che non avevano mai toccato, come il mondo della pelle. Con la passione, con la curiosità e con il divertimento che sono parte fondamentale in tutto quello che facciamo, le nuove creazioni “ci vengono benino”.

Mi aggancio alla seconda domanda che ti volevo fare perché si parla ovviamente di tendenze. Quali possono essere quali saranno le tendenze per questo nuovo Salone? In parte hai già risposto perché di fatto la tendenza non è il nostro faro.
No infatti non saprei neanche dirti qual è la tendenza, primo perché non guardiamo alle mode, anzi, a volte usciamo con dei prodotti che sono fuori dal tempo, e poi in realtà, se sono cose belle sono cose belle, quindi sono di per sé senza tempo.

Ma se dovessi trovare una tendenza almeno per quanto ci riguarda è la parsimonia, anche nell'utilizzo dei materiali. Proprio ieri ero con i ragazzi della Ricerca e Sviluppo e guardavamo questi elementi in legno che vanno a comporre la collezione di Kengo Kuma, che presenterà delle parti in rovere. Il rovere è un’essenza che a volte presenta delle venature marcate. Se dovessimo togliere tutti questi listelli in legno che hanno delle venature più marcate, arriveremmo a scartare una grossa percentuale di materiale, che verrebbe buttato via e bruciato. Allora, a prescindere da quello che il mercato può comprendere, la decisione mia è quella di utilizzarli comunque e dare dignità ai materiali che abbiamo.
 
Noi veniamo dalla pietra naturale e sappiamo benissimo cosa comporta utilizzare materiali che non sono stati prodotti dall’uomo e quindi presentano delle peculiarità e delle imperfezioni che non determinano se quella pietra o se quel legno sono di prima o seconda scelta. Scartare questi materiali non è parsimonioso, e in questo momento in cui ci stiamo rendendo conto di quanto importanti e quanto scarse siano le risorse, non ci possiamo più permettere di fare questi ragionamenti. Io mi auguro che una parte del mercato, una parte dei consumatori apprezzi questo shift culturale e colgano queste attenzioni.
 
Quindi andiamo avanti per la nostra strada con la deriva bella dritta, raccontando il perché decidiamo di fare certe scelte, e chi le capisce sarà senz'altro nostro cliente e quindi ce l'avremo a bordo per il futuro. È un approccio alla produzione e un approccio al vivere che ormai imprescindibile: la sostenibilità non è più tanto una scelta ma è diventata una necessità.

Tornando al Salone, questa Sessantesima edizione è abbastanza attesa soprattutto perché siamo reduci da una situazione particolare che il mondo conosce. Ma al di là di questo come verrà ricordato il Salone 2022?
Innanzitutto tanta voglia di rivedersi e rincontrarsi. Nel Salone passato, lo scorso settembre, abbiamo visto quanto sia bello stare insieme e non attraverso una videocamera. Finalmente la pandemia ci lascia un attimo di tregua, quindi le aziende non vedono l’ora di rimettere in bella mostra il frutto della loro produzione, delle proprie idee. Per contro è arrivata un'altra mazzata che ci lascia l’amaro in bocca e quindi quello che mi aspetto è una situazione un po' dolce amara perché sono sicuro che questo sarà uno degli argomenti di cui ci troveremo sicuramente a parlare, ma la vita va avanti, anche nel rispetto di chi ha continuato a pensare, a creare e a progettare.

Il tema di questo Salone, ovvero Fra spazio e tempo, come lo hai interpretato?
Sono due variabili prese a prestito dalla fisica, ma che servono come esercizio per capire che impatto abbiano le decisioni che prendiamo oggi nel tempo. Gli eventi degli ultimi mesi ci fanno capire la portata della scarsità delle risorse. In tutto ciò Il design ha un impatto abbastanza importante. In tutte le altre attività artigianali e industriali, il modo in cui il designer progetta il prodotto avrà un impatto nel corso degli anni. Ecco che torniamo al discorso della parsimonia. Il motivo per cui quest'anno abbiamo chiesto ai designer di essere parsimoniosi nella scelta e nell'utilizzo dei materiali è proprio quello di controllare l’impatto futuro dei progetti che avranno un esito positivo dal punto di vista commerciale. Per cui tarare oggi la modalità in cui progettiamo è una cosa che non è fine a se stessa ma avrà una coda lunga nel corso degli anni. Insomma, spazio e tempo sono un invito a fare un esercizio di sostenibilità, un tema di cui parliamo ormai da tanti anni, ma ora sento che è entrata nel cuore delle persone.
 
​È un tema a noi caro da tanti anni, un po' di per passione personale, un po’ perché il materiale che utilizziamo ci impone di essere parsimoniosi, dal momento che non è replicabile. La quantità estraibile di pietra naturale è limitata e la vogliamo lasciare limitata e noi la vogliamo preservare, non vogliamo usare più di quello che necessario.
Quindi trovo molto corretta la scelta di questo concetto come tema dell’anno.
 
Se dovessi scegliere una colonna sonora per il Salone di quest’anno, quale sarebbe?
Imagine di John Lennon.

La nuova collezione Salvatori verrà presentata durante il Fuorisalone, dal 7 al 12 giugno, nello showroom di via Solferino 11 a Brera. Sul sito del brand è già possibile effettuare l'accredito per l’ingresso. Gli utenti registrati riceveranno il leaflet con le immagini della designer Maria Jesus Contreras ispirate ai nuovi prodotti.
 
Salvatori su ARCHIPRODUCTS


Alessandro Azzalin and Gabriele Salvatori


Koushi system by Kengo Kuma


Spaghetti taps by Elisa Ossino


Omphalos coffee tables BY John Pawson


Omphalos coffee tables BY John Pawson


Illustrations by Maria Jesus Contreras


Illustrations by Maria Jesus Contreras


Omphalos coffee tables BY John Pawson

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