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Iris Tondo

La Calce del Brenta, una storia scritta nella pietra
Da oltre 100 anni finiture naturali e sostenibili ricavate dal fiume Brenta
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18/03/2021 - Utilizzata fin dai popoli mesopotamici, la calce è un materiale che ha fatto la storia dell’architettura e dell’arte. Semplice nella sua formazione, ma non banale. Attuale, ma con radici antiche. Alla calce è legata la storia di La Calce del Brenta, brand veneto che da oltre 100 anni produce finiture e superfici naturali ricavate dai sassi del fiume Brenta.
 
Nell’Ottocento il Brenta era una fonte naturale da cui potevano essere raccolti i sassi per produrre la calce richiesta per affreschi, intonaci e pitture murali.
 
È proprio in quel luogo che nel 1920 Cristiano De Toni costruisce la fornace di famiglia dove, bruciando gli scarti della sua falegnameria, comincia a produrre la calce. Un’arte che da quasi un secolo viene tramandata di padre in figlio con passione ed esperienza. Da allora, Gaetano, Franco e Mariangela, e poi Anna, Paola e Cristina hanno saputo far evolvere la storia della calce nel tempo, con sapiente attenzione, guardando alle nuove opportunità offerte dal mercato delle costruzioni, senza mai tradire le proprie origini.
 
Una storia di famiglia in cui la conoscenza del mondo della calce e della storia dell’architettura si unisce alla passione per il proprio lavoro e per le cose semplici. Le ville palladiane, i palazzi veneziani, le ville e le terme romane, ma anche i preziosi insegnamenti ricevuti durante collaborazioni con gli architetti contemporanei: sono queste le fonti di ispirazione di una produzione volta alla protezione dell’ambiente e alla biocompatibilità.
 
Le superfici
La calce si materializza in prodotti di ampia resa estetica, multiformi e compositi. Pitture lineari e uniformi, vellutate e lisce al tatto, opache e morbide alla vista, dai colori profondi e luminosi. La finitura a calce liscia dona alle pareti un effetto satinato, mentre l'effetto lucido crea inedite sfumature giocando con la luce. Le texture materiche ricordano le suggestioni delle pietre e delle loro lavorazioni. L'intonachino permette di “anticare” una parete esaltandone il colore, mentre l'intonaco a calce o a cocciopesto conferisce proprietà deumidificanti alle finiture.
 
La produzione
Una trasformazione controllata degli elementi naturali e un processo sano, pulito, senza emissione di CO2 permette a La Calce del Brenta di ottenere la sua materia prima.
 
È dalla selezione di ciottoli calcarei che ha inizio il ciclo di produzione. La Terra è la fonte di questo materiale totalmente naturale, a cui dona vitali caratteristiche minerali, rendendola completamente atossica, traspirante, antimuffa e facile da lavorare. Per una resa estetica unica e durevole nel tempo.
I ciottoli, posti nella fornace alimentata con segatura di legno vergine, sono portati a una temperatura di circa 900°. Questa “cottura dolce”, mantenuta per sette giorni, fa perdere al sasso l’anidride carbonica, trasformandolo in ossido di calcio, la “calce viva”.
Dal contatto con l’acqua si ottiene la “calce spenta”, il grassello di calce. Una pasta bianchissima che viene lasciata maturare per lunghi mesi in grandi vasche, secondo un metodo già noto ad Andrea Palladio e descritto ne I quattro libri dell’Architettura.
Un ciclo tutto naturale quello della calce, che si conclude solo grazie all’azione dell’Aria, quando il grassello, riassorbendo l’anidride carbonica presente nell’atmosfera, reagisce tornando a essere solido e tenace come quel sasso che era in origine.
 
I colori
Il bianco de La Calce del Brenta è totalmente diverso dagli altri. Nell’antichità, proprio dai sassi del fiume Brenta si otteneva il Bianco di San Giovanni, considerato il bianco per eccellenza nella pittura ad affresco. A seguire, nascono il Neve, il Biancospino e il Sabbia, fino ad arrivare al Fumo, al Cenere e all’Ardesia.
Una tavolozza composta utilizzando terre colorate e pigmenti naturali, per garantire armonia con la tradizione architettonica italiana e con i paesaggi originari della Terra, e che crea una palette infnia di sfumature, armonie e assonanze.
Le caratteristiche minerali della materia prima permettono speciali giochi di luce, che si riflette sulle pareti donando brillantezza e luminosità al pigmento. 
 
La sostenibilità
La Calce del Brenta unisce da sempre i valori di naturalezza e benessere alle nuove conoscenze tecnologiche e alle necessità abitative in continua evoluzione. Vivasan Pittura è stata la prima finitura italiana a ricevere la Certificazione NaturePlus®: sigillo internazionale di qualità e sostenibilità dei prodotti per le abitazioni. Una pittura totalmente naturale e salubre, costituita
da materie prime minerali rigenerabili, prodotta in modo sostenibile e a ridotti consumi energetici, che favorisce la protezione dell’ambiente e il benessere di chi lo abita.























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