05/03/2020 - Piero Lissoni firma “The Uncollected Collection”, la collezione in edizione limitata che celebra un duplice anniversario: i 50 anni dalla nascita di Living Divanie i suoi 30 anni di collaborazione come Art Director.
La collezione è composta da due famiglie di oggetti in netta contrapposizione. L'atmosfera spazia dall'immaginario onirico al mondo tecnologico-futurista, in un’apparente dicotomia che racconta un’unica idea: la sartorialità del marchio e la sua capacità di tradurre la complessità progettuale in silhouette contemporanee e all’apparenza semplici.
La prima famiglia comprende una poltrona, una chaise longue e un tavolino dai volumi pieni e sinuosi in fusione di alluminio, dal sapore fantastico e dai colori accesi.
Come racconta Lissoni: 'alcuni oggetti rituali hanno la perentoria presenza di un richiamo all’assoluto. Tutto è ai minimi termini, tutto è rigore, necessità. Un’economia che allude, tuttavia, alla massima ricchezza: in una retta vi sono tutte le rette, in una curva, tutte le curve, in uno spessore tutti gli spessori. È il grande mistero dei manufatti umani, che prendono la materia e ne fanno qualcosa di alieno, un chissàdove che forse è anche origine. Ecco, questa poltrona in fusione di alluminio - insieme alla chaise longue e al tavolino, sorta di ufo giunto da tempi lontani -, è di questo che parla: perciò fatele spazio e lasciatela dire'.
La seconda famiglia è caratterizzata da figure eteree e semplificate in tondino d’acciaio e piastra di alluminio, una combinazione di segni sottili che diventano ora i molteplici piedi di un tavolo, ora le gambe di una sedia.
'Un insieme di oggetti lacunosi: per strada si direbbe abbiano perso tutto, facendo di necessità virtù. Così ora sono avvezzi a mostrarsi nudi, spogliati, come se da un momento all’altro volessero volatilizzarsi, scomparire, e al loro posto lasciare un bellissimo vuoto. Hanno perso tutto, ma non l’essenziale, ovvero l’identità: quella resta, così come capita a certi aracnidi filiformi, dalle zampe lunghe, elegantissime. Creature che non hanno bisogno d’altro che della leggerezza per sbrigare le faccende quotidiane. Una famiglia di sedie e tavoli destinata a persone che si accontentano di niente senza dover rinunciare a nulla'.
Completa la collezione un Banco da lavoro con un piano in vetro blu che si alza e si abbassa. 'Questo tavolo si muove, ma non è un banco da lavoro. Però non è neanche un tavolo. È entrambe le cose: infatti ha natura anfibia. Nasce dalla fascinazione per la meccanica e per il mostrare ciò che di solito è nascosto. Ma anche dalla sfrontatezza di pensare che uno strumento di lavoro può vestirsi di cristallo e non sfigurare, come accade a certi personaggi delle fiabe. Così voi potrete usarlo come vi pare: alzarlo, abbassarlo, a seconda di quel che vi serve. I più piccoli, come l’architetto che l’ha progettato, si divertiranno a vederlo salire e scendere, a pensare di avere in casa un oggetto scappato da un’officina e diventato il più fedele animale domestico'.
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