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03/07/2014 - HOFLAB (Paolo Belardi, Carl Volckerts), HOFPRO (Alessio Burini) e Valeria Menchetelli sono i progettisti della Cittadella dell’Edilizia di Perugia.
Il nuovo edificio, che ospita la sede unica degli enti paritetici dell’edilizia della Provincia di Perugia (Sistema Edilizia - Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione, Cassa Edile), si configura come occasione di ricucitura, sia tipologica che figurativa, di un ambito urbano semiperiferico fortemente disomogeneo, contrassegnato dalla coesistenza della scala macroscopica, propria degli insediamenti produttivo-commerciali, e della scala microscopica, propria degli edifici residenziali unifamiliari.
In tal senso, il progetto, proponendosi come modello esemplare e fondando la propria identità sulle ragioni della sostenibilità ambientale, è animato da quattro strategie tanto distinte quanto sinergiche.
La prima strategia è volta a recuperare verde: l’edificio restituisce un microhabitat naturale all’interno di un’area fortemente artificiale.
La seconda strategia è volta a guadagnare suolo: l’edificio evita l’occupazione intensiva del suolo e si solleva, lasciando spazio a un pendio verde.
La terza strategia è volta a garantire benessere: l’edificio presenta un sistema di corti che, in virtù dell’ottimizzazione espositiva e della variabilità percettiva, persegue un’elevata qualità ambientale.
La quarta strategia è volta a risparmiare energia: l’edificio promuove, tramite azioni distinte ma sinergiche (involucro frangisole, generatori microeolici, sistemi solari termico e fotovoltaico), un uso razionale delle fonti energetiche.
Queste quattro strategie progettuali vogliono esprimere la volontà di superare la cementificazione fine a se stessa e, unitamente alle spiccate valenze bioclimatiche dell’edificio (che perseguono un migliore utilizzo dell’energia attraverso i caratteri tipologici e la conformazione spaziale prima che attraverso la mera dotazione di componenti tecnologiche), rivendicano l’auspicata riconciliazione tra edilizia e ambiente.
Dal punto di vista distributivo l’edificio, compatto all’esterno e articolato all’interno, è organizzato su sei livelli, collegati da due nuclei di comunicazione verticali: un livello interrato accessibile mediante una rampa carrabile destinato a parcheggio e a locali tecnici; un livello seminterrato destinato a spazi per esercitazioni formative; un livello terreno costituito da un piano inclinato verde interamente all’aperto ad eccezione dei nuclei di comunicazione verticale in cui è anche situato l’ingresso principale; un primo livello sopraelevato destinato ad attività formative, sala lettura, sala convegni, coffee break, archivi e magazzini; un secondo livello sopraelevato destinato a uffici e sale riunioni; un livello di copertura destinato a parco tecnologico didattico.
Il carattere programmaticamente esemplare dell’edificio è suggellato da un sistema di citazioni letterarie, concernenti l’arte del costruire e desunte dal migliore repertorio della trattatistica italiana (Marco Vitruvio Pollione, Leon Battista Alberti, Andrea Palladio, Francesco Milizia ecc.), che punteggiano gli spazi interni proponendosi in forma di decorazioni grafiche.
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