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17/10/2013 - Il Kempart Loft a Liegi è un progetto nato da un incontro tra l'architetto Daniel Dethier e il suo committente, un appassionato di meccanica di precisione. È la dimostrazione di come gli spazi industriali possano essere trasformati in residenze senza essere vincolati a stereotipi.
“Siamo stati fortunati ad avere un cliente così” - afferma il progettista - “perchè ci ha permesso di concretizzare la nostra ricerca sulla reinterpretazione del loft e di integrarvi un oggetto architettonico tecnicamente avanzato. Il nostro approccio ha, naturalmente, assecondato il profilo del cliente poiché l'immobile non presentava alcun valore storico da preservare. Uscire dallo stereotipo del loft contemporaneo puntando su scelte estetiche forti combinate con finiture all'avanguardia è stato più difficile che mai in questo caso”.
Per il Kempart Loft, il concetto era semplice: creare una casa per una coppia senza figli all'interno di un ex-panificio industriale abbandonato. Al di là dei requisiti tecnici di base, la proposta è stata incentrata principalmente sul layout spaziale e funzionale. Lo spazio esistente è stato 'aperto' il più possibile rimuovendo i tiranti delle capriate e rafforzando le travi con piastre metalliche fissate sulla trave di colmo.
I risultanti 154 mq open-space sono stati organizzati intorno a un elemento contenente le zone di servizio: due bagni, zona ripostiglio e gli impianti di riscaldamento e ventilazione. Questo “elemento organizzatore”, rivestito in alluminio, si ispira nell'estetica ai caravan americani, gli Airstream trailer. I colori vivaci utilizzati per i bagni, che si intravedono attraverso tre finestre ad oblò, sono stati pensati dall'artista Jean Glibert. Questi elementi danno energia agli interni, prevalentemente bianchi per riflettere la luce indiretta e sottolineare la pelle in alluminio spazzolato dell'unità centrale. Le linee pure e la gamma cromatica generano una sensazione di leggerezza, rafforzata dai sobri arredi high-tech.
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