24/12/2012 - L'entroterra della Riviera di Opatija in Croazia è costellata di ville costruite nell'arco dell'ultimo secolo e mezzo. Nulla trapela di ciò che si trova al di là del recinzione. Tutte le ville si affacciano sul mare e sono tutte progettate per massimizzare la vista panoramica. Non è da meno la Nest and Cave House dell'architetto croato Idis Turato.
Anche se tipologicamente e morfologicamente fedele al contesto, la villa sviluppa il suo “lato nascosto” attraverso la dialettica di dominazione e subordinazione al paesaggio. La casa non è strutturata solo in funzione del pendio su cui è costruita, come nel caso della maggior parte delle ville di Opatija. In questo caso, invece, 'costruisce' attivamente il paesaggio e con esso si intreccia stabilendone il livello del suolo (orizzontale) e ponendo su di esso un 'oggetto'.
La casa si compone di due elementi: un 'bunker' in calcestruzzo che ospita la zona notte al di sopra del quale è appoggiato un volume in acciaio che esternamente forma un aggetto di 17 metri di lunghezza. Questo 'segmento' a sbalzo è ruotato di qualche grado rispetto al bunker sottostante e ciò riproduce la tensione tipica di una casa mediterranea: la continua “battaglia tra luce del sole e ombre” all'interno e all'esterno della casa.
“La casa domina il paesaggio ed esso crea l'interiorità della casa: un continuo interscambio tra la cornice e ciò che essa inquadra. La vista 'della casa' e la vista 'dalla casa' sono in costante scontro di inclusione ed esclusione”.
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