11/03/2009 – Si è concluso con la vittoria del gruppo guidato dall’architetto romano Michele Crò il concorso internazionale in due fasi lanciato nel 2008 dall’amministrazione cittadina di Durazzo per la riqualificazione di Piazza Liria. A comporre il team vincitore, Alberto Crò, Alain Ennio Ascarelli e Maria Helena Marchetti.
La competizione, promossa dall’amministrazione locale e dall’Inarch, rientra nelle iniziative intraprese nel merito del nuovo Piano Urbanistico Integrato della Città Vecchia di Durazzo. Piazza Liria, estesa su una superficie pari a 5000 metri quadri e realizzata nel 1926, rappresenta oggi la più importante centralità urbana, compresa com'è tra la moschea cittadina, il Palazzo della Cultura, la prefettura, l’anfiteatro romano, le mura ottomane e le chiese bizantine.
Quattro i gruppi finalisti della competizione, oltre il team vincitore. Ne riportiamo i nomi dei componenti ed il titolo di ciascun progetto:
Team Leader: Arch.Ivan de Sousa, Arch.Ines Antunes (Portogallo);
Team Leader: Arch.Laura Mascino, Arch.Barbara Agnoletto, Arch.Gulia Lobba, Arch.Anna Paola Pola (Italia);
- Project Sundial
Team Leader: Arch.Lorenzo Pignatti Morano, Arch. Federica Ottone, Arch.Marco Vodotto, Planner - Roberto Mascarucci, Arch.Eric Haldenby, Landscape Arch. Sashimine Masui, collaborators C.Cellucci, S.Gruosso , P.Liguori etc, (Italia, Canada, Giappone);
- Con (Sheshi) temporanea
Team Leader-Arch.Christian Coop , Arch Thoma Papa, Complete Design Team: Stuart Walker , Andrew Wells (Albania, Gran Bretagna);
La proposta vincitrice, intitolata “ Folding”, vede nel carattere dissonante delle architetture sorte nel corso degli anni sull’antico tessuto cittadino il punto di partenza nella sfida per cui il conclamato ibridismo formale dei volumi, se ben raccordato, diventa elemento fondante della nuova immagine alla piazza.
Il team prevede pertanto la realizzazione di una piazza-monumento dove il susseguirsi di dislivelli posti su quote differenti trasforma l’area in “una scultura orizzontale”.
“Il tentativo di far coincidere le tre differenti istanze della Piazza (sosta-percorso-monumento) delineate nel corso del progetto è stato il motivo dominante nella proposta, come interpretazione delle richieste del bando ed in senso più ampio, di concetto di piazza contemporanea. L’inserimento di un terzo requisito, quello cioè del monumento, data la sua funzione statica, di essere “una singolarità, un contrassegno nel caos della storia”, di avere, cioè, una funzione di ricordo, di monito che si contrappone al fluire del tempo, sbilanciava il rapporto ambiguo ed ambivalente del percorso e della sosta in precedenza descritto. Così senza rinunciare alla funzione di contrassegno che contraddistingue da sempre un monumento, si è pensato che la possibilità di restituire una parità, all’interno di questo instabile equilibrio, fosse quella di fare una scultura orizzontale, cioè, radicare il monumento alla Piazza a tal punto da renderla un tutt’uno, un unicum”, spiega Michele Crò.
Un nuovo, ampio spazio pubblico, collocato in posizione sopraelevata, sorge alla stessa quota della moschea (situata a ovest della piazza). Al di sotto di esso una piazza, ritmata dalla presenza di più specie arboree, giochi d’acqua e sedute, ospita le funzioni pubbliche dedicate a cittadini e turisti. L’anfiteatro romano sorge su quota assai prossima a quella della nuova piastra sopraelevata, mente il foro bizantino viene re-integrato alla centralità urbana e reso accessibile su diversi livelli. Nuove pavimentazioni e lievi variazioni di quota regolano lo scorrimento del traffico, limitandone la velocità dei mezzi di trasporto.
Al team vincitore va un premio pari a 200.000 euro. L’importo complessivo dei lavori di realizzazione del progetto si aggira attorno ai 5 milioni di euro.
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