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Gli strumenti di scrittura disegnati da Achille Castiglioni e Gianfranco Cavaglià
L'ultimo progetto realizzato nel 2001 prende forma nell'edizione CENTO3 prodotta da EGO.M
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16/02/2021 - Gli strumenti di scrittura disegnati nel 2001 dagli architetti Achille Castiglioni e Gianfranco Cavaglià prendono forma nel progetto Cento3, un'edizione ingegnerizzata e prodotta da EGO.M in collaborazione con l'architetto Cavaglià e la Fondazione Achille Castiglioni.
 
Il set, composto da micro-mina, matitone e penna stilografica pocket, è stato presentato oggi in occasione del 103mo anniversario dalla nascita di Achille Castiglioni, in un evento on line in cui Giovanna e Carlo Castiglioni, Gianfranco Cavaglià e i founder di EGO.M hanno raccontato com'è nato il progetto.
 
Il nome, CENTO3, attinge da numerosi significati: le 3 le dita che impugnano gli strumenti di scrittura e i 3 archi della forma trilobata dello strumento si uniscono ai tre anni oltre al centenario. Sono cento e tre infatti gli anni che Achille avrebbe compiuto il 16 febbraio 2021. 3 gli utensili progettati e le rispettive tipologie di scrittura. 3D la tecnologia utilizzata per la produzione. 3 i partner del progetto - Fondazione Achille Castiglioni, Gianfranco Cavaglià, EGO.M. 3 le generazioni coinvolte.
 
Giovanna e Carlo hanno raccontato di avere trovato, nascosti e custoditi dietro il grande specchio angolare dello studio del padre - dal 2012 sede della Fondazione Achille Castiglioni - i prototipi di questo progetto inedito, co-firmato da Achille Castiglioni e Gianfranco Cavaglià: gli strumenti per la scrittura.
Dopo qualche primo tentativo per metterli in produzione negli anni recenti è arrivato l’incontro con un gruppo di “giovani” bolognesi uniti dall’amicizia e, da gennaio 2020, anche da un brand co-fondato che li lega professionalmente: EGO.M, che ha convinto Fondazione Achille Castiglioni e Cavaglià ad affidare loro sviluppo e produzione.
 
Passione e tenacia spingono EGO.M a lavorare da subito sul legame tra passato, presente e futuro. Un progetto fortemente attuale che, dopo vent’anni, fonda la sua produzione sull’utilizzo della stampa 3D, una tecnologia attuale non diffusa al momento del progetto e sulla ricerca dei materiali.
Fondazione Achille Castiglioni e Gianfranco Cavaglià partecipano attivamente alla fase di elaborazione del progetto insieme a EGO.M approvandone le proposte e condividendone le soluzioni: un lavoro di squadra.
Competenze di diverse discipline e interessi che trovano nel risultato di progetto del designer, il momento di sintesi espressiva di un grande lavoro collettivo”, citando Achille Castiglioni e il suo entusiasmo nel progettare.
 
"Achille Castiglioni, nostro padre, amava disegnare, ma scriveva pochissimo", raccontano Giovanna e Carlo Castiglioni. "Una sua passione però erano i biglietti di auguri o di ringraziamento che disegnava, scriveva e progettava fin nei minimi dettagli con sua moglie Irma. Un lavoro di squadra dove, da una parte la mente e dall'altra la mano, formavano una combinazione perfetta! Ed è proprio Irma che più di tutti, ha sempre desiderato che l’ultimo progetto di Achille con il collaboratore e amico Gianfranco, venisse alla luce. Per questo, da quasi vent’anni, teniamo viva la memoria di un padre e di un progettista molto attivo come Achille, un architetto estremamente dinamico che diceva: "ho progettato molto, ho disegnato tanto!". La Fondazione Achille Castiglioni è il foglio bianco su cui stiamo scrivendo una storia in continua evoluzione e con questo progetto lo potremo fare insieme a tutti voi."
 
IL PROGETTO ORIGINALE 
Nella quotidianità del fuori studio, a necessità di una matita, se non compariva subito in mano, mentre frugava in tasca, con tono fermo, Achille Castiglioni domandava: non abbiamo una matita?”, racconta Cavaglià.
 
L’eredità progettuale si identifica nei prototipi realizzati nel 2001 dalla Bottega di Pier Luigi Ghianda, un finissimo ebanista che faceva cose straordinarie con la lavorazione del legno. “Castiglioni, non trovando - tra le matite in studio - la sezione che ci interessava, disse: dobbiamo andare da Ghianda", continua Cavaglià. “Chiunque lavora nel suo settore ha la tensione e il desiderio di studiare uno strumento, di progettare una qualche attrezzatura che possa servire al suo lavoro, quindi per l’architetto sono gli strumenti di scrittura. Di questo particolare progetto, ricordo che l’osservazione che veniva tra di noi era sostanzialmente che il rapporto più diretto che ciascuno di noi ha con uno strumento è quello tra le dita (tre) e quanto deve essere trattenuto dalle dita. In un primo momento, fu un esame di tante forme, senza escludere quella circolare, ma poi la questione delle tre dita - che trovano una loro posizione sull’oggetto - è diventata prevalente. Le tre dita che tengono in mano un elemento è la sezione di qualcosa che dovrà poi acquistare una funzione". 
 
LA FORMA TRILOBATA
I prototipi in legno, prodotti dalla Bottega Ghianda, riproducevano la forma trilobata ad archi che rappresenta la vera alleanza tra mente, mano (le dita) e oggetto, oltre ad avere la caratteristica di non rotolare sul tavolo (“questo aspetto ci sembrava di qualche interesse”, ricorda sorridendo Cavaglià).
 
Il progetto rimase nel cassetto per molti anni non trovando quell’indispensabile e precisa interpretazione delle volontà progettuali originarie né quegli investimenti richiesti dalla produzione così complessa per via dell’insolita sezione scelta.
Arriviamo quindi al 2020, anno di incontro tra Fondazione Achille Castiglioni, Cavaglià e il Team EGO.M, cui viene affidato lo sviluppo e produzione del progetto, oggi svelato nella data del 103mo compleanno di Achille.
 
IL LAVORO DI EGO.M
Con grande consapevolezza di responsabilità e rispetto, una volta appresi i fondamentali del progetto, la filosofia e la volontà originaria - che Cavaglià trasferisce loro nel corso di un anno di lavoro - EGO.M si concentra sulla trasformazione in prodotto.
Nel continuo confronto con gli interlocutori si analizzano con attenzione i disegni e, tra i molti prototipi in legno, se ne selezionano tre da mettere in produzione: una micro-mina, un matitone, una penna stilografica in versione pocket.
Decisioni non casuali ma conformi a un preciso piano progettuale: la micro-mina rappresenta la parte tecnica del disegno, il matitone è per sua natura pratico, comodo e adatto a più impieghi mentre la stilografica è stata risolutamente scelta in versione pocket così da essere più attuale, non convenzionale e più vicina anche alle nuove generazioni.
 
Nella collezione coesistono il rigore progettuale, lo sviluppo ingegneristico e strutturale, risultati dal confronto del Team con l’architetto Cavaglià, con l’acutezza delle osservazioni dell’architetto Achille Castiglioni.
Le caratteristiche originarie di innovazione, sostenibilità, rispetto della qualità e contenimento dei costi che Achille Castiglioni aveva attribuito al progetto per renderlo quanto possibile democratico e accessibile a tutti, sono state infatti interpretate e rispettate dal Team EGO.M in quanto volontà progettuali vicine anche alla propria filosofia e modus operandi.
 
Ci piace pensare che il Maestro, ma per noi oggi un po' più “Achille”, avrebbe preso l’oggetto in mano, studiato i dettagli - magari anche smontandone alcuni pezzi - accarezzato la superficie per capirne le caratteristiche tattili, forse anche poi buttato a terra per verificarne la solidità, e finalmente impugnato per incominciare a disegnare... con un sorriso, divertito, da bambino.”
 
STAMPA 3D e GRAFENE
È la tecnologia di stampa 3D (Fused Deposition Modeling) ad essere selezionata, perché adatta a produrre quella forma e quindi a sviluppare gli strumenti di scrittura.
Il processo di stampa 3D si basa sulla tecnica dell’additive manufacturing che, partendo da uno spazio vuoto, permette alla macchina di depositare il materiale solo dove è necessario, strato per strato, fino alla realizzazione del pezzo completo. Interessante l’esistenza e l’utilizzo di una tecnologia che permetta la realizzazione di un progetto che prima non è stato possibile portare a compimento.
In questa tipologia di lavorazione, la ricerca dei materiali - tanto cara anche ai due architetti Cavaglià e Castiglioni - è fondamentale. Il Team EGO.M quindi, non solo ha studiato con precisione la struttura del progetto e ha scelto accuratamente la tecnologia di stampa, ma si è ingegnato anche nella ricerca di un materiale innovativo, trovando nel grafene - costituito da uno strato monoatomico di carbonio - la giusta anima. Fin da subito questo è parso come materiale estremamente interessante per le caratteristiche della sostanza, per il suo colore e per la sua finitura naturale.
 
Il grafene è il materiale del nuovo millennio con radici antiche, la grafite, che affondano nella nostra quotidianità. Possiamo quindi parlare di una matita fatta di matita!
 
La stampa 3D in grafene lascia una texture particolare sugli oggetti, delle tracce che rappresentano un valore, un segno di autenticità che certifica la lentezza produttiva e la singolarità di ogni pezzo. Oltre a risultare morbida al tatto, lo strumento ha una zigrinatura che permette di trattenerlo comodamente tra le dita, mantenendo inoltre una piacevole leggerezza che, “con l’Architetto Castiglioni ci dicevamo essere una qualità assolutamente positiva per uno strumento di scrittura”, dice Cavaglià.
 
La collezione CENTO3 è in vendita - on line - a partire dalle ore 23.59 del 16 febbraio 2021, su www.egoundesign.com




Achille Castiglioni e Gianfranco Cavaglià



















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