Foto courtesy Gucci
04/12/2018 - Lo scorso maggio la maison italiana Gucci inaugurava a SoHo – il quartiere più artistico della grande mela – un nuovo concept store di oltre 900 mila metri quadrati all’interno di una ex fabbrica di matite: Gucci Wooster.
Ora il brand, con il suo direttore creativo Alessandro Michele, realizza un nuovo progetto che arricchisce l’offerta all’interno del suo spazio newyorchese. Si tratta del Gucci Wooster Bookstore, libreria dall’anima indipendente che conferma la natura del Gucci Wooster, nato come luogo di incontro culturale nel cuore del quartiere simbolo della libertà di espressione nella musica, nel cinema, nella letteratura, nella moda e nell'arte, frequentatissimo negli anni 70 e 80 da artisti del calibro di Jean Michel Basquiat, Andy Warhol e Keith Haring.
Prendendo ispirazione da quella particolare aura che non ha mai abbandonato SoHo, l’ idea di partenza del Wooster Bookstore era di rievocare l’atmosfera dei piccoli librai indipendenti della Grande Mela e di trasformare lo store in un polo culturale aperto agli abitanti del quartiere. Un luogo dove scoprire le ultime collezioni nonché le più recenti collaborazioni artistiche del brand.
Oltre 1000 mq dedicati ad arte e fotografia d’avanguardia con titoli accuratamente selezionati dal fondatore di Dashwood Books (una vera e propria istituzione a New York), David Strettell che si occuperà personalmente della scelta delle opere disponibili, che comprenderanno circa 2000 volumi.
Gli interni sono stati concepiti per conservare l’integrità della struttura originale tipicamente newyorkese, tra muri di mattoni a vista, pavimenti in legno dipinti a mano da artigiani italiani con tre differenti motivi, e colonne di ghisa che testimoniano e valorizzano il passato industriale dell’area.
Perfettamente in linea con l’estetica Gucci, il nuovo bookstore è stato arredato con poltrone di pelle e antichi mobili di legno restaurati, tra i quali spiccano l’insegna d’epoca di una farmacia e un grande leggio dove fermarsi a sfogliare tomi e riviste.
E ovviamente non potevano mancare le nuance accese come il giallo e il bordeaux, ormai cifra stilistica del brand, che troviamo anche nelle stampe e nei tessuti che rivestono i sedili.
E se ciò non bastasse, proprio accanto alla libreria, sorge una sala di proiezione con una raccolta di lavori di alcuni cineasti indipendenti. In calendario, una serie di cortometraggi e opere sperimentali di autori newyorkesi dedicati a SoHo negli Anni 70-80 curata da Illyse Singer.
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