18/12/2017 - In occasione dei novant’anni di Vittorio Gregotti, il PAC celebra la carriera del maestro con una mostra antologica che racconta la sua ampia attività e quella del suo studio in oltre sessant’anni di progetti in Italia e all’estero.
Con 60 disegni, 40 modelli originali in scala e 700 tra riproduzioni e fotografie, la mostra guiderà il visitatore, dal 20 dicembre 2017 fino all'11 febbraio 2018, all’interno del Territorio dell’architettura disegnato da Gregotti: dalle opere degli anni ’50 fino ai progetti più recenti in Africa e Pujiang in Cina.
Dal 1953 fino ad oggi Vittorio Gregotti ha condiviso il suo studio con diverse personalità tra cui Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino, Pierluigi Cerri, Pierluigi Nicolin, Hiromichi Matsui, Bruno Viganò, Carlo Magnani, Augusto Cagnardi e Michele Reginaldi oltre a Partners esterni quali Manuel Salgado e Saad Benkirane, gli Associati e a una folta schiera di collaboratori.
La sua attività rappresenta una sorta di unicum nell’architettura europea, caratterizzata da un’unità metodologica e un impegno integrale in tutte le scale del progetto: dall'architettura al disegno urbano, dagli allestimenti museali al prodotto industriale, alla grafica e all' editoria.
Il titolo della mostra, tratto dal titolo di un suo omonimo libro, stabilisce un'ideale continuità con il territorio dell’architettura, inteso come superficie di incontro tra contributi provenienti da altre esperienze e discipline.
Un percorso di ricerca, ma anche una forma di resistenza contro la dissoluzione dell’architettura nella comunicazione, per riportare la figura dell’architetto nell’alveo della grande cultura europea.
Il catalogo della mostra, edito da Skira Editore, comprende i contributi critici di Rafael Moneo, Joseph Rykwert e Franco Purini.
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