19/09/2012 - Lo studio d’architettura MARP di Budapest ha pensato di restituire un ruolo preciso alle antiche rovine dello Szathmáry Palace di Pécs, reinterpretando una porzione d’angolo mancante in un nuovo elemento monumentale in grado di stabilire un dialogo sia con l’ambiente naturale e sia con ciò che resta dell’architettura preesistente.
La ricostruzione intende porsi, pertanto, non come ripristino dell’architettura originaria, ma piuttosto come nuovo punto di osservazione privilegiato, in netto contrasto con la parte antica, che volutamente appare incompleta.
La realizzazione dello studio ungherese si compone di vari elementi in Corten: una struttura a ‘L’ a cielo aperto, definita da pannelli forellati che racchiudono una scalinata nascosta con passerella per la vista panoramica sul parco circostante di Tettye valley; di una pavimentazione utilizzabile come piattaforma per le rappresentazioni teatrali all’aperto; di sedute per gli spettatori sparpagliate realizzate in blocchi regolari.
Le lastre che compongono la struttura a ‘L’ sono forellate per consentire da un lato alla luce di filtrare all’interno della scalinata nascosta, dall’altro per favorire la vista attraverso la cornice metallica nel giardino interno.
Le rovine dello Szathmáry Palace rappresentano uno tra i monumenti più preziosi presenti in Ungheria precisamente a Pécs, uno dei più antichi centri della regione sudoccidentale del Paese. Le antiche rovine si trovano nel parco di Tettye Valley, dove agli inizi del XVI secolo venne realizzato un palazzo in pietra locale su due livelli, dotato di corte interna.
Durante l’occupazione ottomana probabilmente la costruzione venne utilizzata come dimora dei dervishi turchi, successivamente venne abbandonata e le condizioni del palazzo peggiorarono notevolmente, finchè agli inizi del XX secolo una parte è stata demolita, mentre le rovine sono state utilizzate fino a tempi recenti come scenografia per gli spettacoli all’aperto.
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