27/08/2012 - L' appartamento AL, il ristorante Lamiacucina o la residenza estiva a Pozzolo sintetizzano un percorso progettuale che Archiplanstudio approfondisce da anni.
Il tentativo è quello di mantenere insieme due mondi, quello del vecchio e quello del nuovo, in un equilibrio in grado di tutelare le identità di entrambi, in cui luce e ombra vengono mantenuti nella loro ambiguità e pluralità, senza sacrificare le ragioni dell'una a scapito dell'altra. La precisione del giorno e la sensualità della notte tenute insieme da una narrazione che che li traduce in forma in grado di contenerne l'altro grado di ambiguità. La precisione dell'elemento progettato con grande rigore, accostata all'elemento imperfetto nel quale l'azione del tempo ha trasferito un energia inconsueta al materiale.
E' un architettura che indaga il “non-detto” e che approfondisce le regole della poesia intesa come forma in grado di rivelare un sapere inatteso e aurorale. La bellezza può essere trovata ovunque e non è legata al valore intrinseco del materiale. Si trova soprattutto nei frammenti, nelle forme evocative e nelle relazioni
“Credo che le “relazioni” rappresentino il tema più importante del nostro percorso progettuale” - afferma l'arch. Cisi - “E' la modalità in cui si mettono in relazione le cose che genera un nuovo sapere e una nuova bellezza. Le nostre relazioni privilegiate tentano di tenere insieme gli opposti, come la forza e la fragilità, il perfetto e l'imperfetto, la lucentezza di un mobile appena uscito dalla fabbrica con l'imprevedibilità e dei materiali caduti in uno stato di abbandono. Ogni progetto rappresenta, quindi, un percorso e un tentativo di sintesi di queste questioni”.
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