09/08/2012 - La Fattoria di Celle, nei pressi di Firenze, ospita fino al prossimo 30 settembre la rassegna sulle nuove opere della Collezione Giuliano Gori, che rappresenta una delle più importanti collezioni al mondo di arte ambientale dagli anni Settanta. Nelle diverse aree del parco e all’interno della tenuta artisti e designer di fama internazionali sono stati invitati a sviluppare la propria idea in funzione dello spazio scelto.
La Fattoria di Celle è stata inaugurata nel giugno del 1982 con 18 opere di: Alice Aycock, Dani Karavan, Fausto Melotti, Robert Morris, Dennis Oppenheim, Anne e Patrick Poirier, Ulrich Ruckriem, Richard Serra, Mauro Staccioli, George Trakas, Nicola De Maria, Luciano Fabro, Mimmo Paladino, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gianni Ruffi, Aldo Spoldi e Gilberto Zorio.
Oggi la collezione Gori comprende 75 installazioni permanenti e, per festeggiare i trent’anni della Fattoria di Celle, resterà aperta al pubblico fino alla fine di settembre, mostrando le quattro nuove opere di quest’anno: "The Hand, the Creatures, the Singing Garden" in acciaio cromato di Loris Cecchini; la panchina verde "Per quelli che volano" di Luigi Mainolfi; la “Venus” di Robert Morris e l’ “Albero Meccanico” di Alessandro Mendini.
La nuova opera di Mendini ha particolare rilevanza in riferimento allo stretto legame d’amicizia tra il noto designer e Giuliano Gori: nel 2000 quest’ultimo decide di realizzare il Bosco dei settant’anni e chiama gli amici nati nello stesso anno a scegliere un proprio albero nell’area prossima a Casapeppe. Mendini allora provoca l’amico realizzando un grande albero in acciaio dipinto, con scritta la dedica: ’Scusami Giuliano se non sono nato nel '30’.
All’interno dell’edificio del parco Casapeppe, di fronte al “Bosco del 1930”, è aperta anche una mostra di Mendini, che illustra progetti inediti, disegni, oggetti e opere storiche, inclusi gli schizzi di progetto dell’Albero Meccanico. Nel piazzale esterno vi è la grande sedia Scivolavo, in acciaio inox riflettente che rispecchiando il paesaggio nega la sua matericità.
Per l’occasione è esposta anche Kasauovo, la prima casa a forma di uovo, una casa ecologica concepita a stretto contatto con la natura e progettata dal designer Roberto Casati.
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