06/07/2012 - Lo studio messicano di Fernanda Canales, con la sua Maruma House, ci fornisce il pretesto per riflettere sulla possibilità di costruire oggi "in continuità" con il Movimento Moderno.
In buona parte delle città occidentali ci si interroga sul restauro degli "edifici moderni", quelle costruzioni spesso pionieristiche ed imperfette in cemento e acciaio ereditate dal movimento moderno del secolo scorso e profondamente intaccate dal tempo.
Alcuni si scagliano contro questi pezzi di città, pronti a vedere in essi la personificazione delle utopie e delle illusioni del secolo scorso e pronti a consegnarli ad un uguale destino.
In un curioso gioco di sincretismi, molto post-moderno (è proprio il caso di usare queste termine), ci sono invece paesi in cui la continuità con quella Rivoluzione prosegue senza fratture, senza ripensamenti o precipitose fughe verso il vernacolo o verso i vecchi tempi, sempre buoni, per definizione.
Dal dedalo intricato e caotico di Città del Messico arriva un progetto chiaro e positivo, che si relaziona senza filtri con l'ambiente esterno e consente percorsi fluidi al suo interno. Due dei paradigmi teorizzati dal movimento Moderno e indiscutibilmente ancora attuali, anche se la moderna sensibilità (o moda?) ecologista pone dei dilemmi e suggerisce delle modifiche.
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