21/06/2012 - Casa Ceschi a Vicenza, il cui restauro porta la firma di Giovanni Traverso e Paola Vighy, si trova addossata all’antica cinta muraria del XII secolo. Il corpo di fabbrica è stato “ascoltato” con attenzione: recuperato con tecniche tradizionali nelle sue mura originali, mentre al suo interno è stato sviluppato un progetto autonomo che consente di ridistribuire gli ambienti interni in modo funzionale.
La visione del restauro come ricerca di sostenibilità è stata perseguita nel senso più ampio del termine, comprendendo valutazioni tecniche, economiche ed energetiche. Si è scelto di mirare ad un intervento strutturalmente leggero e reversibile, costruito con sistemi ad alto contenuto tecnologico, che ha permesso una fase di prefabbricazione e una razionalizzazione delle fasi di esecuzione e di montaggio.
Nell’intervento di restauro di casa Ceschi, ad inserirsi nelle pareti svuotate dell’edificio è una nuova struttura, uno scheletro di legno lamellare di larice che si sviluppa su tutta l’altezza dell’edificio, definendone la distribuzione e instaurando con il contenitore un rapporto collaborativo con alte prestazioni antisismiche.
La nuova struttura infatti non apporta modifiche alle murature portanti esterne, ma sostituisce la funzione strutturale delle partizioni interne esistenti con un sistema a telaio leggero. Tutti gli elementi che compongono la struttura sono stati prefabbricati basandosi su un alto livello di precisione nella fase di rilievo dell’esistente, nella progettazione e nell’esecuzione. Negli ambienti interni viene impiegato il vetro per il suo carattere diffondente, sia per soluzioni strutturali che di arredo interni: la luce naturale che confluisce dall’esterno viene filtrata da superfici in vetro orizzontali e verticali e crea un senso di continuità tra gli spazi.
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