30/05/2012 - Il vecchio edificio della prigione provinciale di Palencia, nella comunità di Castiglia e León in Spagna, è stato di recente convertito da Exit Arquitects in centro civico culturale. L'edificio della fine del XIX secolo, realizzato in murature portanti in stile neomudéjar, è composto essenzialmente da quattro padiglioni a due piani e da altri con un unico livello.
La proposta mira a convertire la vecchia prigione in luogo che metta in risalto alcuni dei vecchi spazi, incorporandone a volte dei nuovi, a sostegno della nuova destinazione d'uso. Si tratta di un intervento rispettoso delle preesistenze, a cui conferisce un aspetto contemporaneo, leggero e in cui la luce è protagonista.
I padiglioni più importanti di due piani sono stati svuotati internamente ed è stato creato un nuovo sostegno strutturale, indipendente, per i solai e le coperture di nuova realizzazione. I nuovi edifici sono stati costruiti come un collegamento tra gli edifici esistenti per facilitarne le connessioni e per fornire una nuova immagine al centro. Per introdurre la luce nell'edificio sono state rimosse le vecchie coperture di tegole, ormai in pessime condizioni, e sostituite da altre di zinco in cui vi sono grandi lucernari che filtrano la luce nelle sale diafane.
L'intero edificio è strutturato attorno a una grande hall che collega le 4 sale del vecchio carcere: si tratta di uno spazio aperto, supportato e illuminato solo da alcuni 'lievi' cortili cilindrici in vetro che ne costituiscono la spina dorsale. Per la sua posizione centrale questo spazio funge da centro nevralgico del complesso e da spazio di distribuzione degli utenti che, attraversando il padiglione d'ingresso e reception, si dirigono verso le altre sale (di musica, di arti visive, etc). Al piano superiore, illuminate da grandi lucernari in vetro, vi sono due sale polifunzionali per ospitare gruppi più ampi.
Alla biblioteca sono, invece, riservate quelle che originariamente erano le celle dei prigionieri. Le sale di lettura sono organizzate attorno a uno spazio centrale molto alto, una lanterna ottagonale che funge da distributore delle varie sale e in cui vi sono i nuclei verticali di comunicazione, le zone di controllo e gli uffici.
L'accesso al Centro avviene attraverso un percorso perimetrale vetrato, molto leggero e luminoso, inteso come un filtro tra la città e l'attività all'interno. Una trave esterna in acciaio strutturale funge da elemento di connessione tra le superfici vetrate e le antiche pareti in muratura. L'uso di materiali metallici come lo zinco per facciate e tetti, il vetro profilato u-glass nei corpi più bassi e nei lucernari, nonché gli schermi di alluminio come filtri di luce contribuiscono a conferire all'intervento un aspetto pseudo-industriale.
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