16/05/2012 - Il
Crystal Bridge Museum of American Art, inaugurato lo scorso inverno e firmato dallo studio di
Moshe Safdie, è un grande museo nel cuore profondo degli Stati uniti. L'architetto israeliano, ma naturalizzato canadese, ha realizzato il progetto di un iper-museo per la sua ricchissima mecenate,
Alice Walton, erede delle fortune di una delle più grandi catene commerciali d'America.
Fino a qualche anno fa, prima che il boom della famigerata “new economy” rivoluzionasse gli equilibri prestabiliti, la catena
Walmart si contendeva con qualche petroliere texano il trono di più ricco degli States, che allora coincideva anche con il più ricco del globo.
Che succede se una delle figlie del mitico inventore dei Wal-Mart, Sam Walton, decide che è ora di dare una casa all'altezza del prestigio della sua collezione d’arte? Succede che, sulla scia degli ipermercati lanciati da papà, nasca un iper-museo. Ovvero il Crystal Bridges Museum of American Art, inaugurato a Bentonville, nell’Arkansas, tuttora sede legale del gigante Walmart e della grande casa di famiglia.
Il museo è inserito sulla sommità di una collina attraversata da sentieri panoramici che si snodano tra la folta vegetazione di querce e pini. Il pubblico circola da un padiglione museo all'altro, attraversando gli specchi d'acqua artificiali con panorami aperti su tutto l'intorno. La corona di alberi che circonda il museo è chiaramente visibile al di sopra della linea del tetto in qualunque direzione lo si guardi.
Il museo è composto da otto padiglioni, tre dei quali si attestano sugli specchi d'acqua che sono il fulcro attorno al quale si raggruppano le strutture. Ci si muove attraverso il complesso museale tra spazi focalizzati interiormente, che servono come gallerie e aule, ad altri settori aperti scenograficamente sul paesaggio circostante.