27/02/2009 – A partire dal prossimo 2 marzo, la galleria A.A.M. Architettura Arte Moderna di Roma ospiterà la mostra “Guido, i’vorrei che tu Carlo ed io fossimo presi per incantamento...”.
L’esposizione, per la cura di Francesco Moschini, indaga le relazioni culturali, professionali ed amicali tra Carlo Aymonino, Guido Canella e Aldo Rossi, ospitando una collezione di disegni, progetti autografi, testimonianze documentarie, immagini fotografiche, cartoline e appunti relativi al lavoro dei tre maestri.
La mostra ripercorre il lavoro dei tre architetti a partire dagli anni Sessanta, ne indaga non solo la dimensione “pubblica” ma anche quella “privata” (come ben suggerisce il giocoso titolo simil-dantesco), esplicitando, se ce ne fosse bisogno, il carattere innovativo e “concreto” del loro operato.
Nella sezione dedicata a Carlo Aymonino sono presentati diversi disegni autografi e inediti, dal progetto per Mestre con Costantino Dardi (1967) al Quartiere Gallaratese di Milano (1968), dai progetti per Bolzano (1979) a quelli per Pesaro (1981), per la Giudecca di Venezia con Aldo Rossi (1985), per arrivare al progetto per il Campidoglio di Roma (principiato nel 1994). La raffinatezza formale dei lavori di Guido Canella è descritta attraverso i progetti per Segrate (1962), Pieve Emanuele (1972), Pioltello (1976 e 1990), e soprattutto per Milano. Di Aldo Rossi sono presentate le grandi tavole per il progetto di Parma (1964), affiancate da brevi poetici appunti redatti dell’architetto a commento di opere come il Cimitero di Modena (1971), il Municipio di Muggiò (1976) o il Teatro del Mondo (1979).
A raccordare idealmente le opere e le figure dei tre maestri, la sezione contenente le foto d’epoca di Gabriele Basilico. Scatti in bianco e nero e di piccolo formato immortalano le opere di tre colossi dell’architettura italiana.
L'esposizione si concluderà il prossimo 28 marzo.
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